
Partendo dalla presenza di una serie di grandi protagonisti del recente passato e del presente ma anche da quella che ha rappresentato la nascita del logos che ha dato vita al pensiero occidentale, questa mattina si sono aperte ufficialmente le celebrazioni legate al ventennale dell’ingresso di Siracusa e Pantalica nella Word Heritage dell’Unesco.
Fondata su un’identità dinamica e moderna e basata sul rapporto tra la luce ed il mare, che da sempre stimola il pensiero e produce nuove conoscenze, la città di Siracusa, ormai dal 2005, è patrimonio mondiale dell’umanità. Un traguardo importante che merita di essere riconosciuto e ricordato a tutti. E che oggi ha visto tornare a riunirsi, sul palco del teatro Massimo della città, gli artefici dell’importante e fondamentale riconoscimento. Con l’obiettivo di parlare ai tanti ragazzi che hanno affollato la platea di quanto avvenne nel 2005 e ricordare le vicissitudini che poi portarono, 20 anni fa, al prestigioso traguardo .
La giornata odierna, ricca di appuntamenti (e sono davvero tanti anche quelli in programma fino a dicembre), proseguirà alle 18 in piazza Duomo con l’evento “Riti di fondazione” dedicato alla nascita della città, avvenuta nel 734 aC ad opera di coloni corinzi. Vedrà, tra gli ospiti, la presenza del sindaco Francesco Italia e del primo cittadino di Corinto, Nikos Stavrelis. Ad animare il pomeriggio ci sarà inoltre una performance del corpo di ballo del liceo Gargallo.
A seguire l’inaugurazione dell’Oikos, un’installazione artistica ispirata ai resti più antichi di Siracusa, ma anche l’apertura della mostra “Siracusa, l’antico e il contemporaneo” curata da Vincenzo Latina.
Domani, alle 10, al Vermexio è in programma il convegno internazionale “Le origini” mentre, parallelamente, prenderanno il via le visite guidate dell’Oikos (dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30)
Tanti sono stati gli interventi dei relatori presenti questa mattina, dall’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata, a Edy Bandiera, Titti Bufardeci, Bruno Marziano, Stefania Prestigiacomo e Nicola Bono. Presenti anche i soprintendenti ai Beni culturali Giuseppe Voza e Mariella Muti, il rappresentante dell’Unesco Ray Bondin ed i sindaci del territorio in di Pantalica.
“Già allora eravamo sicuri – ha tenuto a sottolineare Granata a proposito di quello che è stato il percorso che ha portato Siracusa al riconoscimento Unesco – che la storia di questo territorio non fosse seconda a città come Roma e Atene e riuscendo a fare squadra a prescindere dall’appartenenza politica, siamo riusciti ad ottenere un obiettivo come questo”.
Marco Petrolito