Diminuire significativamente le accise sui prodotti energetici e sul gas naturale, incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, sostenere la liquidità delle imprese attraverso una moratoria del credito, compensare le perdite di fatturato dovute al blocco del mercato russo ed ucraino nel settore del made in Italy e turistico, incentivare la coltivazione nel nostro territorio dei prodotti agricoli relativi alla produzione di farine e mangimi per allevamento. Sono questi i punti principali messi sul tavolo da Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa. Si tratta di proposte al Governo nazionale per mitigare le conseguenze economiche della guerra tra Russia ed Ucraina sull’economia siciliana, conseguenze che vedono la provincia aretusea al secondo posto tra le più colpite dal conflitto.
Il segretario provinciale di Confartigianato Siracusa, Enzo Caschetto, scende nel dettaglio delle misure urgenti chieste alle istituzioni per scongiurare la chiusura di decine di imprese solo sul territorio siracusano. «I temi da affrontare sono molti, ma alcuni hanno un carattere di assoluta priorità – afferma – e pensiamo prima di tutto alle criticità legate agli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime.».
C’è poi il grande tema del blocco del mercato russo ed ucraino che sta travolgendo le esportazioni (soprattutto dei prodotti del Made in Italy) e l’offerta turistica di cui i cittadini russi sono ottimi fruitori nella provincia di Siracusa. Per Confartigianato Imprese, si tratta di un blocco che penalizza fortemente le imprese siracusane a cui il Governo deve dare un sostegno immediato per compensare le perdite di fatturato.
Occorre infine considerare le criticità legate all’approvvigionamento delle materie prime nei settori dell’alimentare, dei metalli e delle costruzioni. «Su questo punto – aggiunge il presidente di Confartigianato Imprese Siracusa, Daniele La Porta – riteniamo utile incentivare la coltivazione nel nostro territorio dei prodotti occorrenti alla produzione di farine, mangimi per allevamento animale e quant’altro occorra alla produzione di alimenti, dato il disimpegno di molti produttori agricoli che negli anni hanno visto azzerare i margini di guadagno proprio per l’eccessiva concorrenza dei prodotti importati dai territori interessati dalla guerra. Iniziative di pari portata vanno adottate per quanto concerne il difficile reperimento di prodotti metallici, lignei ed in generale dei materiali da costruzione, la cui carenza sui mercati era già causata dalla forte domanda determinata dalla ripresa post Covid e soprattutto dalle misure agevolative varate per esempio con il Superbonus in edilizia. Su questo – continua La Porta – il Governo preveda l’eliminazione delle condizionalità previste per la fruizione dei vari bonus attualmente legata al raggiungimento di percentuali di stati di avanzamento dei lavori entro date prefissate, condizioni oggettivamente non raggiungibili dalle imprese proprio per la carenza delle materie prime necessarie all’avanzamento dei lavori».
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