C’è stato un tempo in cui per diminuire la spesa pubblica si abbatteva il numero dei Consiglieri Comunali da 40 a 32, in cui ridursi lo stipendio per amministratori e consiglieri comunali era un vanto che andava di moda. Erano gli anni in cui con i risparmi di quel 20% in meno sugli emolumenti di Sindaco e Assessori si finanziavano i progetti “startup” dedicati alle nuove imprese o attività a sostegno della promozione del diritto allo studio.
Oggi quei tempi sembrano lontani anni luce e con una delibera di giunta del 4 luglio 2023 e l’approvazione di una variazione di bilancio del Consiglio Comunale votata la settimana scorsa da 23 Consiglieri su 32 (ad esclusione di Greco, Gennuso, Zappulla, Messina, Rabbito, Milazzo e Ortisi) i rappresentanti eletti e nominati del Comune di Siracusa hanno deciso di adeguare la propria retribuzione ai parametri della nuova legge regionale.
Un passaggio che porterà (come dedotto da Mangiafico) ad un esborso di 1.300.000 euro in più all’anno per le casse comunali, ovvero a 6.5 milioni nei 5 anni di governo.
Una somma enorme per un Comune indebitato come Siracusa che per la stessa cifra (1.2 milioni) utilizzata per la tanto propagandata manutenzione ordinaria delle strade, ha dovuto contrarre un mutuo ventennale con Cassa Depositi e Prestiti, che non trova 200.000 euro per affidare il servizio di diserbo cittadino (assente dal 2021) o le risorse per sistemare scuole e impianti sportivi ma che da domani verserà 1.300.000 euro (un milione e trecentomila euro) di fondi comunali “ogni anno” in un capitolo di bilancio ad hoc per il solo aumento dei compensi personali.
Oltre lo sgomento la domanda che nasce spontanea è: “da dove verranno tolti?”.
Carlo Gradenigo
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