22 Novembre 2024

Siracusa, minuto di silenzio sulla violenza di genere e Vermexio illuminato di rosso

Da ieri sera, Palazzo Vermexio è illuminato di rosso per denunciare la violenza di genere e il fenomeno dei femminicidi. Il caso di Giulia Cecchettin è entrato ieri sera a pieno titolo nel dibattito del consiglio comunale di Siracusa quando, in apertura di seduta, le due assessore della Giunta hanno chiesto la parola al presidente Alessandro Di Mauro per chiedere di osservare un minuto di silenzio.

Teresella Celesti e Barbara Ruvioli hanno fatto appello affinché tutta la città si mobiliti sul tema, facendo sentire forte la contrarietà verso ogni forma di violenza contro le donne e che lo faccia non per pochi giorni ma con iniziative ripetute nel tempo. Proprio l’assessora alle Pari opportunità ha annunciato la decisione, concordata con il sindaco Francesco Italia, di illuminare di rosso il Palazzo di città. Sull’argomento ha preso la parola anche Ferdinando Messina: la comunità deve reagire, ha detto, e deve farlo a partire dagli uomini diffondendo questa sensibilità nelle scuole.

Nel merito degli argomenti all’ordine del giorno, il consiglio comunale ha detto sì alla chiusura tombale dei contenziosi con l’Igm votando all’unanimità la proposta di delibera firmata e illustrata in aula dal dirigente dell’Ufficio tecnico, Marcello Dimartino. In forza dell’intesa raggiunta con l’azienda, il Comune è chiamato a versare 8 milioni 150 mila euro e lo farà in tre rate da pagare ogni anno entro il 15 dicembre fino al 2025. Per far fronte a questa spesa, un mese fa il consiglio comunale aveva dato il via libera a un debito fuori bilancio da 7 milioni 276 mila 288,87 euro ai quali sono stati aggiunti 837 mila 711,13 euro già impegnati per otto pagamenti maturati tra il 2010 e il 2016 e non ancora versati. Per il solo contenzioso davanti al Cga e concluso con la sentenza del 4 settembre scorso, il Comune avrebbe dovuto pagare 7 milioni 791 mila 896,89 euro. Tra Comune e Igm erano già pendenti altri due contenziosi: uno da quasi 400 mila euro davanti al Tribunale e un altro più consistente ma non ancora quantificato davanti al Tar di Catania. Oltre ad approvare il debito, il Consiglio ha detto sì all’unanimità anche all’immediata esecutività della delibera – così da rispettare le scadenze indicate dai giudici amministrativi – che sarà trasmessa alla Procura regionale della Corte dei conti. Nel dibattito sono intervenuti Franco Zappalà e Ferdinando Messina.

Il Consiglio ha poi votato, ma a maggioranza (29 sì, 2 contrari e un’astensione), una seconda delibera con la quale il comune di Siracusa diventerà stazione appaltante di quello di Pachino, secondo una possibilità prevista dal codice degli appalti. Lo schema di accordo stilato dai due enti, già approvato dal consiglio comunale di Pachino, vale solo per le gare del Pnrr e del collegato Piano nazionale per gli investimenti complementari, limitatamente ai bandi con importi superiori alle soglie previste per gli affidamenti diretti. Una collaborazione già chiesta da altri comuni della provincia che ritengono di non riuscire a rispettare le scadenze imposte dal Pnrr.

Il terzo punto in discussione era un ordine del giorno con il quale Franco Zappalà chiedeva la sospensione della sosta a pagamento negli stalli blu e di rimodulare la proporzione con gli stalli liberi. Il consigliere ha motivato la richiesta con la situazione dei parcheggi che si è venuta a creare con l’aumento dei dehors dei locali e, soprattuto, con la realizzazione delle piste ciclabili verso le quali ha usato toni critici.

L’ordine del giorno è stato respinto con 16 voti contrari, 7 favorevoli e 4 astensioni.   

Bocciato pure un secondo ordine del giorno (14 no e 11 sì) presentato da Cavallaro e che si occupava delle criticità del sistema di raccolta dei rifiuti.

Portava la firma di Paolo Romano un terzo ordine del giorno, anche questo bocciato (13 no e 10 sì) con il quale si chiedeva al Consiglio a impegnare l’Amministrazione a progettare un piano di rigenerazione per Fontane Bianche. Secondo il consigliere, da troppi anni non ci sono investimenti nella località balneare, che è fonte di consistenti entrate per il Comune attraverso l’Imu e la tassa di soggiorno. Per tutto ciò, Romano chiedeva la redazione di un piano di rigenerazione coinvolgendo i residenti e le parti interessante e individuando le fonti di finanziamento.

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