«Un nuovo patto tra Regione e amministrazioni locali per cogliere tutte le opportunità messe in campo dal Pnrr, dalla programmazione europea e dal nostro stesso bilancio». È la proposta lanciata dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel corso del suo intervento all’assemblea dell’Anci Sicilia che oggi celebra i suoi 50 anni al San Paolo Palace di Palermo.
«Sono convinto che per rilanciare la nostra economia occorra che tutte le istituzioni lavorino insieme in un confronto continuo – ha aggiunto Schifani –, così da dare risposte concrete alla Sicilia che vuole crescere e che non vuole più vedere i propri figli andare via in cerca di un futuro. È necessario, innanzitutto, dare stabilità economico-finanziaria alle istituzioni regionali e agli enti locali. Comuni, Liberi consorzi e Città metropolitane hanno trovato già nella manovra finanziaria all’esame dell’Assemblea regionale una prima risposta significativa, a partire dal versamento della quarta rata del Fondo per le autonomie locali. Sono stati rideterminati, inoltre, in 350 milioni di euro per ciascun anno i trasferimenti di parte corrente ai Comuni per gli esercizi finanziari 2024, 2025 e 2026. È stato rimpinguato anche il Fondo di progettazione, con una dotazione per il 2024 di 40 milioni di euro, e nel Fondo globale sono previste numerose riserve per finalità specifiche. Ma è fondamentale procedere anche con il rafforzamento della capacità di utilizzo delle risorse a partire da quelle del Pnrr perché, come indicato dalla Svimez, le amministrazioni locali siciliane non sono ancora al passo, sono quelle che perdono più opportunità e questa tendenza va invertita al più presto».
«Uno dei primi obiettivi da conseguire – ha sottolineato ancora il governatore – è la riforma delle Province, con la reintroduzione dell’elezione diretta e la riallocazione delle funzioni di area vasta, che rappresenta elemento prioritario del programma del mio governo. Un nuovo modello istituzionale, essenziale per la gestione democratica del territorio, aperto alla partecipazione e al confronto. Sono certo che, terminata la manovra finanziaria, l’Ars, nel rispetto delle regole parlamentari e della dialettica politica, approverà una riforma attesa da anni e che potrà restituire capacità di autogoverno ai territori».
Un altro tema affrontato dal presidente Schifani è stato quello dei rifiuti: «È impegno prioritario del governo regionale, come ho ribadito più volte, razionalizzare un sistema che genera costi, disfunzioni e disservizi, ancora incentrato sul conferimento in discarica. Nelle grandi città sono ancora troppo bassi i livelli di raccolta differenziata, nonostante gli encomiabili progressi dei Comuni di dimensioni minori. Il nuovo piano dei rifiuti sarà esitato a giorni dalla Cts e potremo così procedere all’approvazione e al conseguente avvio delle azioni. Al centro, il rafforzamento della raccolta differenziata e del riciclo e la realizzazione dei termoutilizzatori/termovalorizzatori. È una partita senza tempi supplementari, nella quale la Sicilia e le sue istituzioni devono centrare un obiettivo per troppo tempo perseguito senza risultati concreti, al fine di liberare le città e i territori dell’Isola dai rifiuti, trasformandoli in valore, energia, opportunità».
Il presidente della Regione si è soffermato, infine, sul tema della prevenzione dei roghi. «La scelta di chiedere a Comuni e Città metropolitane di destinare il tre per cento dell’assegnazione finanziaria alle attività di prevenzione incendi non nasce con l’intenzione di attribuire compiti aggiuntivi agli enti locali. Si tratta, piuttosto, di assumere un impegno reciproco, sottolineando le attività di pertinenza comunale nell’ambito di un incremento di assegnazioni che da quest’anno la Regione fa ai Comuni. La battaglia contro gli incendi la vinciamo o la perdiamo insieme».
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