Estendere la durata del programma Feamp da annuale a triennale. È la proposta partita dal direttore dell’Area Marina Protetta Plemmirio, Salvatore Cartarrasa, che in questi giorni ha partecipato al Secondo Workshop Nazionale dedicato al Progetto FEAMP nelle Aree Marine Protette, organizzato nel Centro di Educazione Ambientale del Parco Sommerso di Gaiola.
<<La proposta – afferma il direttore Cartarrasa – è stata avanzata al coordinatore del Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ndr) del programma Feamp e l’incontro, in generale, ci ha permesso di condividere i risultati e le criticità riscontrate nei progetti Feamp 2014-2020 al fine di meglio definire i contenuti del programma 2021-2027, di prossima uscita>>.
Il workshop si è svolto nell’ambito del Progetto Feamp 2014-2020 – Misura 1.40 del Regolamento (UE) n. 508/2014 “Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili” e ha visto la partecipazione di tutte le aree marine protette italiane e degli esperti attivi nel settore della piccola pesca costiera e della tutela del Mare. L’incontro era teso a realizzare un momento di confronto tra tutti i soggetti coinvolti nei diversi progetti attuati nelle aree marine protette nazionali, per discutere e condividere le metodologie sperimentate, i risultati ottenuti, i futuri sviluppi e prossimi obiettivi.
Oltre alla partecipazione dei rappresentanti delle Aree Marine Protette italiane che hanno avuto modo di esporre nei loro interventi tecnico-scientifici i risultati dei diversi progetti Feamp svolti sul territorio nazionale, il 2° Workshop Nazionale FEAMP ha visto anche la partecipazione delle istituzioni nazionali e locali, con interventi del Masaf – Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Mase – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, della Capitaneria di Porto di Napoli, della Guardia di Finanza, del Consorzio Interuniversitario per le Scienze del Mare, della Stazione Zoologica Anton Dohrn e di altri enti e istituzioni tecnico-scientifiche che hanno collaborato nello sviluppo dei Progetti.
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