Il 9 aprile è partito il progetto “AUTdoor”, progetto di orticoltura che coinvolge 12 giovani adulti autistici inseriti in attività abilitative e pre-lavorative in un contesto di agricoltura sociale. L’ istituto Einaudi ha concesso, a titolo gratuito e a tempo indeterminato, alla sezione provinciale di Siracusa dell’ANGSA “I Figli delle Fate”, un appezzamento di terreno per sensibilizzare il contesto scolastico e la città, sul tema della inclusione sociale e lavorativa delle persone adulte con autismo. L’obiettivo è quello di migliorare la loro qualità di vita e della famiglia, incrementando le occasioni relazionali in un ambiente protetto, aumentando le occasioni in cui possano sentirsi produttivi e autodeterminarsi. Il progetto è inserito in un PCTO con la classe 4/ES. Saranno costituiti tre gruppi di lavoro (ciascuno composto da 4 utenti, insieme ai tutor e agli studenti), il monitoraggio delle attività abilitative sarà svolto dall’ Equipe Autismo Adulti. “Desideriamo ringraziare il dirigente scolastico dell’ Istituto Einaudi, la dottoressa Teresella Celesti, che con grande affetto ha accolto i nostri figli, avendo a cuore la loro qualità di vita, il professore Salvatore La Delfa, referente del PCTO con la classe 4/ES, la professoressa Maria Grazia Guagenti, referente PCTO dell’ Einaudi, il Dottore Lorenzo Filippone, ex Coordinatore Autismo Adulti DSM e responsabile scientifico del progetto, che continua a sostenerci, la dottoressa Maria Zisa, del gruppo di lavoro Autismo Adulti SMA1 ASP di Siracusa e coordinatrice del progetto, il Dottore Daniele Minniti, psicologo e psicoterapeuta, supervisore e coordinatore del progetto che ci accompagna nel nostro desiderio di poter dare ai nostri figli un avvenire dignitoso, Nicolò Catina, terapista occupazionale, nostra grande risorsa e il CDS (Centro Di Solidarietà) di Siracusa, che ha abbracciato la nostra realtà e ci aiuta a realizzare e sostenere i nostri progetti e un grazie agli studenti, con l’augurio che questo percorso possa essere opportunità di crescita umana e opportunità di vera accoglienza. Desideriamo aiutare i nostri figli a diventare grandi, offrendo loro occasioni per incrementare la loro indipendenza, per imparare a lavorare, per imparare a relazionarsi con gli altri. Possano anche loro dire: “Ho fatto una cosa che è mia, ho anch’io il mio posto. Sono al mondo per qualcosa. I nostri figli ci insegnano tanto, perché guardano la vita con la semplicità del cuore e sono opportunità di bene per chi li incontra. San Giovanni Paolo II ricordava che” la qualità di vita all’ interno di una comunità si misura, in buona parte, dall’ impegno nella assistenza ai più deboli e bisognosi e nel rispetto della loro dignità di uomini e donne”.
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