21 Novembre 2024

Siracusa, i dubbi di Gradenigo (L&C) su reflui e IAS

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex assessore al Servizio Idrico Integrato del Comune di Siracusa, Carlo Gradeigo all’indomani della scelta dell’amministrazione italia di convogliare i reflui del comune aretuseo nel depuratore IAS.

“Convogliare i reflui di Siracusa al depuratore IAS, c’è il si della Giunta Italia e la prima stima dei costi, è la notizia della settimana. Un’opera quest’ultima per la quale l’attuale gestore del servizio idrico di Siracusa avrebbe dovuto produrre il “progetto esecutivo” 2 anni fa mentre oggi siamo fermi alla mera “stima dei costi”, per di più affidata a terzi”.

“E allora viene da chiedersi qual’è il senso di affidare ad altri un lavoro che l’amministrazione da contratto avrebbe dovuto esigere e rivendicare a SIAM dal 2022?”Siamo certi che legarci come Comune di Siracusa ad una vicenda, quella IAS, dalla quale tempi di definizione, buon senso e atti giudiziari suggerirebbero di stare a debita e sicura distanza, sia la scelta giusta?”

“Perché cercare altrove i fondi necessari per realizzare un’opera che da 3 anni è inserita e già finanziata con un’apposita voce di spesa da 5 mln di euro nel PEF del Piano D’Ambito dell’ATI, obiettivo già costato anni di lavoro, relazioni, incontri e approfondimenti?”

“Era necessario rivotare in giunta un progetto che dal 2021 è parte integrante del Documento Unico di Programmazione della stessa amministrazione e che prevede a monte l’uso integrato delle risorse idriche, l’alleggerimento del prelievo dalla falda insalinata, il miglioramento della qualità dell’acqua erogata e il conseguente possibile riuso agricolo e industriale dei reflui depurati? E cosa si sta facendo per il raggiungimento di tali fondamentali obiettivi?”

“L’eliminazione dei reflui dal porto grande è un sogno al quale abbiamo contribuito a dare corpo, ma l’attuale emergenza siccità, i numerosi servizi, opere e progetti di un contratto in scadenza come quello SIAM da far rispettare, l’ATI e il Piano D’Ambito da avviare e un Piano Idrico Regionale da quasi 1 miliardo di euro da intercettare, suggerirebbero di andare oltre le tardive seppur incoraggianti dichiarazioni di intenti.”

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