20 Settembre 2024

Siracusa, le idee dell’ex assessore Gradenigo sul futuro dell’area Spero: “Come Le Ciminiere di Catania”

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex assessore comunale e presidente di Lealtà e Condivisione, Carlo Gradenigo sul futuro urbanistico dell’area ex Spero di Siracusa.


La Spero è un ex fabbrica in disuso da decenni oramai. In tutte le città d’Italia e del mondo siti industriali come questo sono stati riadattati. Oggi ex fabbriche a Catania, Milano, Torino, Berlino, ospitano aree congressi, spazi espositivi, sale concerti. Esattamente ciò che si potrebbe realizzare dietro le alte mura di questo pezzo di storia Siracusana dotata di una gigantesca corte centrale all’aperto circondata da grandi edifici che si affacciano sul meraviglioso scenario del Porto Grande di Siracusa e di Ortigia. 

Un sito circondato da una miriade di ampi spazi parcheggio, posto fuori dal centro abitato ma a 350mt in linea d’aria dalla Stazione centrale di Siracusa dalla quale i visitatori potrebbero raggiungerla comodamente a piedi attraversando e di conseguenza rivalutando uno dei siti archeologici più importanti e meno apprezzato del nostro immenso parco archeologico, ovvero il Ginnasio Romano che ne diventerebbe la cartolina. 

Un ex sito industriale che potrebbe candidarsi a diventare il principale polo culturale della città di Siracusa, capace di attrarre giovani da ogni dove, di modificare il baricentro e l’assetto urbanistico della città, cancellando la favola degli eventi solo al Teatro Greco.
Sale, laboratori, locali interni ed esterni che in parte potrebbero essere locati a piccoli giovani imprenditori creando una nuova economia all’interno di una vera e propria cittadella della cultura affacciata sul mare a due passi dal centro storico.

Ma per fare ciò più che dei fondi PNRR, project financing e incentivi, servono una politica e una imprenditoria illuminate capaci di governare e mettere a frutto una visione comune e complessiva della città. Speriamo siano maturi i tempi per abbandonare vecchi progetti di isole artificiali, di parcheggi e centri commerciali dentro e sopra il mare del Porto Grande e approdare ad una moderna, funzionale e rispettosa idea di rigenerazione urbana.

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