C’è voluto un video di 18 secondi per fare alzare le temperature della politica siracusana ben oltre i quaranta gradi di questo afoso sabato di agosto. Un video promozionale per promuovere il G7 agricoltura che si terrà a Siracusa a settembre. Un video riciclato, realizzato nel 2022 dal regista Gabriele Vinci all’epoca della candidatura di Siracusa a Capitale italiana della Cultura e riproposto in questi giorni sui siti istituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero delle Politiche Agricole e anche sui canali Rai, proprio per lanciare l’appuntamento dei grandi della terra a Siracusa. IL video, dopo qualche giorno di messa in onda è stato ritirato – così dicono dal Ministero – perché non adeguato a sponsorizzare l’evento.
Come ha ampiamente documentato il giornalista Carmelo Maiorca, sulle pagine della Civetta di Minerva – oggi ripreso da due articoli di importanti quotidiani nazionali, il Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano – il video in questione, donato con una liberatoria dal Comune di Siracusa, non sarebbe piaciuto ai “piani alti” e sarebbe stato accantonato. Forse per via di quel montaggio serrato, forse perché poco aveva a che fare con l’agricoltura e il mondo dell’agroalimentare essendo stato realizzato per contesto completamente differente. Le ragioni possono essere diverse ma quello che conta è che il video promozionale prima diffuso e poi rimosso, sarebbe diventato oggetto di una diffida contro il ministero da parte dell’autore Gabriele Vinci che, attraverso il suo avvocato Cesare Perletti, ha fatto sapere che «il video è stato indebitamente pubblicato, peraltro tagliato (l’originale durava un minuto) e modificato, rappresentando così una violazione del diritto d’autore». Motivo per il quale il regista ha chiesto il risarcimento dei danni.
A stretto giro è arrivata la risposta del Direttore generale del Ministero delle Politiche Agricole, Teresa Nicolazzi che ha sostenuto che l’utilizzo del video era stato autorizzato dal Comune di Siracusa con una liberatoria a titolo gratuito e senza limiti di tempo e che quindi il Vinci, avrebbe fatto meglio a rivolgersi per i danni, direttamente a palazzo Vermexio anche se, a quanto sembrerebbe, Vinci non avrebbe mai ceduto al Comune la proprietà del video e che quindi il Comune non avrebbe potuto utilizzarlo in contesti differenti senza l’assenzo dell’autore.
Dal Vermexio, dopo i primi giorni di bocche cucite è arrivata una dichiarazione del sindaco Francesco Italia fatta a Lorenzo Nicolao del Corriere della Sera. «Ci è sembrato naturale fornire le immagini del video quando il ministero ci ha offerto la possibilità di utilizzare un nostro spot. Il video era stato utilizzato per la candidatura di Siracusa a Capitale della Cultura due anni fa ma, avendo il video in più formati, riteniamo con questi di avere i diritti di utilizzo anche per questa circostanza». Insomma, il sindaco Italia ritiene di aver agito in buona fede pensando di fare cosa gradita anche al regista Vinci che però la pensa diversamente. La verità scaturirà fuori dalla sentenza di un giudice che dovrà dirimere la questione e stabilire se i diritti dell’autore siano stati violati o meno.
Intanto, a scanso di equivoci e per sottolineare la sua estraneità al “pasticciaccio“, il Ministero ha già realizzato una nuova clip promozionale con immagini più inerenti all’appuntamento di settembre.
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