24 Ottobre 2024

Meter scopre 1,49 Terabyte di pedopornografia in un solo link. Don Di Noto: “App rifugio delle reti criminali”

Meter di don Fortunato Di Noto continua a far suonare l’allarme. “In una sola mattinata, – dichiara il sacerdote – abbiamo segnalato alla Polizia Postale Italiana ed estera 46 link provenienti dalla piattaforma Signal, tra cui uno che mai avremmo immaginato di trovare. Abbiamo scoperto un archivio Mega – noto servizio di Cloud Storage e condivisione – contenente 1,49 terabyte, per la precisione 148.720 video e foto di materiale pedopornografico; la più grande quantità mai individuata su mega.nz nella nostra lunga battaglia contro la pedofilia. Foto, video, orrori indicibili che avrebbero potuto continuare a circolare nell’ombra, se non fosse stato per il nostro tempestivo intervento – afferma don Fortunato Di Noto
Questo non è un successo. È la prova di un fallimento collettivo”.

Meter si sta concentrando molto sui servizi di messaggistica social. Tra questi proprio l’app Signal.
“Pur non essendo direttamente responsabile della diffusione di materiale pedopornografico, – aggiunge ancora don Fortunato – la politica di non collaborare con le autorità competenti per la rimozione di tali contenuti ne fa un complice morale. È importante che ogni individuo goda del diritto alla privacy, tuttavia questa non dovrebbe essere concessa ai criminali per nascondere i loro reati e continuare a mettere a rischio la sicurezza dei minori. Signal deve trovare un equilibrio tra la privacy e la sicurezza della società nel suo complesso”.
Per Meter è fondamentale trovare un accordo tra Signal e le Forze dell’Ordine per contrastare il grave fenomeno.

Signal, sempre secondo i volontari di Meter, rappresenterebbe un problema maggiore rispetto ad altre app proprio per le sue caratteristiche. Si distingue per l’uso avanzato della crittografia end-to-end, garantendo un livello di privacy elevatissimo per gli utenti. “Tuttavia, – si legge ancora nella nota di don Fortunato Di Noto – proprio questa caratteristica rende la piattaforma un rifugio sicuro per reti criminali, come i gruppi pedopornografici, che sfruttano l’impossibilità di tracciare e monitorare i contenuti scambiati. Il rigido impegno di Signal nel tutelare la privacy, senza offrire strumenti per combattere gli abusi, sta alimentando una pericolosa deriva. Le reti criminali crescono proprio grazie all’assenza di controlli, trovando un terreno fertile dove le loro attività restano nell’ombra. L’associazione Meter sta monitorando 55 gruppi pedopornografici su Signal quali “estupradores de bebes 0-3 anos, solo bebes, carne fresca…”. Il materiale è inqualificabile, in ogni foto o video c’è un bambino già abusato. In soli tre mesi il nostro monitoraggio è arrivato a più di 500.000 file con milioni di minori coinvolti“.
La rete pedocriminale appare sempre più forte e che strumenti come alcune app in uso diventano i nascondigli perfetti per questi predatori, rendendo quasi impossibile smantellare le loro operazioni. “Stiamo parlando di una ingente quantità di materiale pedopornografico che va da neonati a famiglie che abusano dei propri figli, al fenomeno pedomom (398 file individuati), a video effettuati e pubblicati quest’anno ma anche video e foto che da anni riscontriamo nelle segnalazioni e continuano a girare nelle piattaforme pedopornografiche di Mega” conclude don Di Noto.
Da qui l’appello affinché vengano messe in atto azioni immediate e decise contro queste piattaforme

“Non è più accettabile che di fronte alla sofferenza di milioni di bambini che transitano nelle loro “case digitali” non si sentano responsabili. – concludono i volontari di Meter – Lottare contro la pedofilia significa affrontare anche chi, consapevolmente o meno, consente che essa si diffonda.
È tempo di giustizia. È tempo di agire
“.

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