Ortigia è al centro di un acceso dibattito sulla sostenibilità del turismo e sulla necessità di preservare l’integrità del suo patrimonio culturale e monumentale, per l’alto valore riconosciuto dall’UNESCO. Questo tema complesso è stato oggetto del convegno tenuto lo scorso 21 ottobre, organizzato dal Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente, aperto dagli interventi di Mariella Muti, Emanuele Fidone, Davide Biondini, Carlo Francini e Salvo Consiglio. Il successivo dibattito ha visto una numerosa partecipazione attiva dei residenti, i quali hanno espresso preoccupazioni e idee. È emerso in maniera corale che uno dei punti chiave per mantenere l’alto valore universale di Ortigia è preservare l’integrità e l’identità dei suoi luoghi. E’ il caso del recente Expo Agricoltura, citato come esempio di manifestazione incoerente con il contesto storico. L’installazione di macchinari agricoli in un’area monumentale come Ortigia compromette non solo l’estetica del luogo, ma altera profondamente la sua identità culturale. La manifestazione poteva essere organizzata differentemente, anche in altri quartieri e aree di Siracusa.
Il fenomeno dell’overtourism è stato ampiamente dibattuto, con dati allarmanti che mostrano come Ortigia stia subendo una pressione turistica insostenibile. Nei mesi estivi, l’isola accoglie anche sino a 15.000 persone al giorno, con un rapporto di 1,52 turisti per abitante di Siracusa. Le presenze si concentrano soprattutto nel terzo trimestre, superando i limiti di sostenibilità e causando gravi conseguenze per la vivibilità dei residenti e per la conservazione del patrimonio storico. Inoltre, è stata sollevata la preoccupazione riguardo alla distribuzione della ricchezza generata dal turismo. Nonostante l’afflusso turistico, il PIL locale non riflette una crescita proporzionale. Molti dei profitti finiscono nelle mani di grandi piattaforme online come Airbnb, senza riversarsi nella comunità locale. È stata quindi evidenziata la necessità di un controllo fiscale più rigoroso per garantire che i benefici economici derivanti dal turismo siano redistribuiti equamente, contribuendo a maggiori servizi collettivi.
Il tema degli scarsi controlli è stato il comune denominatore di tutti gli interventi poiché tale carenza produce situazioni di abusivismo e illegalità, una problematica che mina la qualità della gestione del territorio e della vita dei residenti.
Un segnale positivo è arrivato dall’amministrazione comunale, grazie all’intervento dell’assessore Salvo Consiglio, che ha espresso la volontà di collaborare attivamente con il Comitato e con i cittadini. L’assessore ha annunciato una serie di misure concrete, tra cui l’ampliamento della ZTL, la riduzione dei pass a favore dei soli residenti e il potenziamento del trasporto pubblico per ridurre il traffico veicolare a Ortigia. Ha inoltre proposto una moratoria di tre anni sull’autorizzazione di nuovi dehors legati alle attività food, per limitarne l’eccesso e favorire una maggiore diversificazione verso attività tradizionali. Consiglio ha garantito che l’amministrazione manterrà un dialogo aperto e costante con i residenti per monitorare l’efficacia delle politiche adottate e apportare eventuali miglioramenti.
Il seminario ha messo in luce la necessità di una gestione condivisa del futuro di Ortigia, con l’obiettivo di salvaguardarne il patrimonio culturale e migliorare la qualità della vita dei residenti. Solo attraverso una stretta collaborazione tra amministrazione, cittadini e operatori turistici sarà possibile promuovere un modello di turismo sostenibile, rispettoso dell’identità storica di Ortigia e in grado di garantirne la tutela per le generazioni future.
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