La presidente dell’associazione “Astrea in memoria di Stefano Biondo” questa mattina è dovuta ricorrere all’intervento di agenti delle volanti della Polizia di Stato in seguito ad un diverbio sorto nei pressi della propria sede, in Piazza S. Lucia. “Era già da qualche giorno, – racconta La Monica – che questo signore infastidiva le persone che si rivolgono ad Astrea per chiedere aiuto, lamentandosi con insistenza, a sui dire, della presenza di assembramenti e della scarsa igiene ed i cattivi odori emanati da queste. Episodi ripetutisi anche l’altro ieri mentre i volontari di Astrea, tra cui mio genero, giovane uomo di colore, procedevano allo scarico della merce proveniente dal Banco Alimentare per la distribuzione delle buste spesa per le famiglie bisognose della città. Questa mattina, – continua – la situazione si è ripetuta degenerando fino ad arrivare ad insulti di stampo razzista da parte dell’uomo tornato alla carica minacciando di presentare un esposto in merito alla presunta mancanza di igiene e al cattivo odore emanato dagli utenti in attesa del pacco spesa, al momento erano presenti famiglie africane, cingalesi, marocchine e italiane, così forte da attirare le mosche… A quel punto, – continua ancora La Monica – dopo aver provato gentilmente, per l’ennesima volta a chiedergli di smetterla, l’uomo ha continuato imperterrito ad infastidire tutti con frasi offensive e razziste, ecco perché sono stata costretta a chiamare il 113 per farlo smettere. La presenza degli agenti per fortuna lo ha scoraggiato ma a me resta l’amarezza per quanto accaduto e per le offese rivolte a delle persone insultate per via della nazionalità e del colore della pelle mentre si trovavano davanti alla porta della nostra associazione in stato di bisogno. Non so se sporgerò denuncia, – conclude Rossana La Monica – ma quel che è certo è che non sono più disposta ad accettare cattiverie gratuite nei confronti dei più sfortunati. Astrea aiuta da sempre le persone in difficoltà, non importa dove siano nate e cresciute, che siano siracusane o no e soprattutto se siano bianche, nere, gialle o a pois, chi bussa alla nostra porta in un momento di difficoltà deve essere prima di tutto rispettato”.
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