Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’ex sindaco di Floridia, Orazio Scalorino che ha deciso di sfidare Piergiorgio Gerratana per la carica di segretario provinciale del Partito Democratico.
Ho deciso di candidarmi alla guida del partito provinciale, fuori da qualsiasi accordo di area o di corrente e fuori da qualsiasi schema di vertice. Sono un semplice iscritto che dal 1998 ha servito il più grande partito del centro-sinistra, senza mai chiedere nulla in cambio. In 27 anni di militanza non ho mai avuto consulenze o prebende varie dalla politica. Il mio spirito di appartenenza si è sempre fondato sui valori della social democrazia, e non sul mio tornaconto personale.
Ho avuto l’onore di fare il sindaco della mia cittadina in momenti difficili e, nonostante l’imperversare del populismo dilagante, tutte le mie candidature hanno sempre avuto il simbolo del partito democratico a contraddistinguere la mia appartenenza valoriale.
Mi permetto di scrivere questa lettera aperta perché non sarò in grado di raggiungere tutti i semplici iscritti del pd. Avrei avuto il piacere di discutere dentro i singoli circoli delle tesi congressuali e mi sarebbe piaciuto aprire un dibattito politico serio sul futuro del pd in provincia. Questo, però, non mi è stato consentito dal comitato provinciale per il congresso che, nonostante abbia ricevuto una mia nota con la quale chiedevo di spostare la presentazione delle candidature e la celebrazione del congresso, ha preferito votare a maggioranza uno schema che, di fatto, mi ha messo con le spalle al muro. Per questo motivo mi sarà impossibile raggiungere i circoli territoriali della provincia, visto che si vota giorno 26 gennaio. Per quale motivo tutta questa fretta? Dopo 2 anni di commissariamento e dopo tutti gli errori del pd provinciale, non sarebbe stato utile e proficuo celebrare un congresso serio? La dialettica interna è sintomo di democrazia e di crescita. Invece NO! Ancora una volta, per piccoli opportunismi, si scelgono scorciatoie sbagliate, che fanno male al partito democratico.
Ho deciso di non tirarmi indietro lo stesso, nonostante l’impossibilità di poter fare serenamente la campagna congressuale. E non lo faccio per provocazione, né per una mera conta delle tessere. La mia vuole essere una candidatura politica, che si ribella ad un andazzo che ha sempre compromesso le potenzialità del partito democratico. Questo partito è stato spesso controllato e influenzato da soggetti ambigui, che lo hanno utilizzato in base alle loro convenienze. Ricordo a me stesso che uno degli ultimi segretari del pd provinciale oggi è un uomo di punta della Lega di Salvini.
Bene, dinanzi a questo disprezzo per i valori del mio partito, mi sento di affrontare questa campagna congressuale, anche se dovessi prendere solo il mio voto.
Mi chiamo Orazio Scalorino e sono un semplice iscritto del pd, non appartengo a nessuna area o corrente ed ho finito di fare il cameriere dell’albergo frequentato da avventori di passaggio. Nella vita faccio l’avvocato e alla fine tornerò sempre al mio studio. Ma oggi è tempo di ridare dignità alla militanza di tante e di tanti che credono nei miei stessi valori.
Per questo mi candido alla guida del partito democratico.
Orazio Scalorino
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