Partendo dal report “Mal’aria di città” di Legambiente, che è stato presentato nei giorni scorsi evidenziando come Palermo e Catania siano tra le più inquinate d’Italia a causa degli sforamenti di pm10 (le cosiddette polveri sottili) e di biossido d’azoto, uno degli inquinanti più pericolosi (soprattutto se associato a condizioni di forte irraggiamento solare), ecco che anche Siracusa, come del resto Ragusa, è “chiamata” a ridurre in maniera relativamente rapida le concentrazioni superiori ai limiti consentiti di questi agenti entro i prossimi 5 anni proprio al fine di rispettare le nuove direttive europee.
Se la presenza di questi agenti inquinanti, come più volte rilevato, è costante, è troppo alta e può causare seri problemi respiratori, cardiovascolari ed altre patologie croniche (senza considerare i fenomeni ambientali come l’acidificazione del suolo e delle acque con conseguenti danni agli ecosistemi locali), una soluzione di carattere conservativo, per le nostre città, deve pur esserci.
E a Siracusa potrebbe essere quella legata all’ulteriore potenziamento del trasporto pubblico dando vita anche ad un sensibile aumento del verde e del numero degli alberi. Piccoli (o grandi) espedienti che aiuterebbero l’ambiente non solo a Siracusa ma nella maggior parte dei capoluoghi siciliani, molti dei quali, presumibilmente, arriveranno in una condizione di sforamento dei limiti rispetto a quanto prevede e disporrà la legge dal 2030. “Senza dimenticare che tutto ciò, oltre a creare problemi all’uomo e all’ambiente che lo circonda, incide fortemente sul nostro sistema sanitario, sempre più messo a dura prova. Per questo bisogna porre in essere delle misure mirate a ridurre gli inquinanti nelle nostre città e a rendere l’aria più pulita» sottolinea Tommaso Castronovo (nella foto), presidente di Legambiente Sicilia, ricordando che l’unico capoluogo che rispetterebbe i nuovi parametri annuali è Enna ed auspicandosi il completamento dei lavori alla metropolitana di Catania ma anche l’estensione delle Ztl nelle città siciliane.
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Ma anche la grande campagna di sensibilizzazione dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, tramite il Nose (Network for odour sensitivity), l’applicazione che permette di segnalare le molestie olfattive, sta pian piano mostrando dei risultati: a gennaio, infatti, per 2 volte si sono registrati cattivi odori nella stessa area (Augusta) facendo scattare l’alert mentre 109 segnalazioni sono arrivate proprio dalla zona di Augusta, 32 da Siracusa e 22 da Città Giardino (Melilli) e Belvedere.
Marco Petrolito