
Quando vide il disastro che quel tremendo terremoto di inizio secolo aveva provocato nelle città dello Stretto il suo diapason interiore iniziò a vibrare, forse a tremare.
Giuseppe Mercalli si recò sul posto sciagurato in quell’inizio del 1909 per scoprire con quali castighi erano stati squarciati i luoghi di Scilla e Cariddi. Lui che era sismologo, vulcanologo, sacerdote, e dalla sua Milano si era spostato nel 1885 a Reggio Calabria per insegnare materie scientifiche nelle scuole secondarie religiose, prima ancora di ottenere una libera docenza in geologia e mineralogia all’Università di Catania. Il suo apporto fu fondamentale.

Pensate, fino a quel momento la scala di misurazione, quella che porta il suo nome, messa a punto nel 1902, si esprimeva in dieci gradi;ebbene, a seguito del terremoto che il 28 dicembre 1908 distrusseMessina e Reggio, contemplò un undicesimo grado(successivamente ne fu aggiunto un dodicesimo). Per intenderci la scala Mercalli, nota come scala MCS (Mercalli, Cancani, Sieberg)misura l’intensità delle scosse sismiche in base ai danni prodotti sul territorio e sulle persone.
Oggi è quasi del tutto in disuso in quanto totalmente rimpiazzata dalla scala Richter, detta anche di magnitudo, che invece rileva la forza del sisma dal punto in cui si sprigiona. L’una è empirica, l’altra è strumentale. In particolare l’undicesimo grado della scala che monsignor Mercalli avvalorò dopo il disastro dello Stretto contemplava una scossa catastrofica, distruzione di agglomerati urbani, maremoto, moltissime vittime.

Il ricercatore milanese era avvezzo a constatare di persona le conseguenze rovinose di fenomeni vulcanici in particolare del Vesuvio, di Vulcano e di Stromboli, e prima del 1908 era statoattento studioso dei terremoti di Casamicciola (1883), delle Isole Pontine (1892). Di tutti i luoghi “infernali” che visitò lasciò memoria scritta, e questo lo indusse a dividere il territorio italiano in zone caratterizzate da diverso rischio sismico, realizzando per primo una carta sismica dell’Italia. Infine ricordiamo che il nome del sismologo è correlato alla cosiddetta sindrome detta appunto di Mercalli o “sindrome cenestetica presismica”, che racchiude sintomi come eccitazione nervosa, nausea, senso di paura, inquietudine, tremolio del corpo, brividi e vertigini, che colpirebbero non solo gli animali ma anche gli uomini in tempi precedenti le scosse di terremoto. Mercalli fu un pioniere in questo, cercò di comprendere tali patologie ma anche eventuali segni preannunciatori nei territori studiati.
Daniela Frisone
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