Dar valore a chi siamo e a cosa cosa possiamo diventare attraverso la stratificazione culturale che ha dato vita un riconoscimento importante come quello che 20 anni fa, nel 2005, ha visto l’inserimento di Siracusa e Pantalica nella World Heritage List dell’Unesco. Si è parlato di identità, di condivisione e di orgoglio nel corso della ricca conferenza che questa mattina, a palazzo Vermexio, ha visto la partecipazione di tantissime personalità legate al territorio oggetto del riconoscimento Unesco.
Saranno ben 9 mesi di eventi e di spettacoli, dal 21 marzo al 21 dicembre, a caratterizzare la storica ricorrenza il cui logo realizzato da una alcune giovani studentesse siracusane del Gagini (nella foto sotto) è stato presentato tra gli applausi dei presenti in una sala Borsellino ricca di pubblico.
“Si tratta di un riconoscimento di grande levatura – ha ricordato l’assessore alla Cultura Fabio Granata – a cui si è arrivati nel 2005 grazie a Giuseppe Vozza e Mariella Muti, col contributo dell’allora ministro Stefania Prestigiacomo e l’impegno del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Elementi, questi, che non hanno e non possono avere colore politico. E la principale testimonianza di ciò, oltre a questa conferenza, – ha aggiunto- sta nella pluralità di ciò che il ricco programma prospetta”.
La cerimonia di apertura delle celebrazioni è prevista, come detto, per il 21 marzo, alle 10, al Teatro Massimo; nel pomeriggio, alle 18, in piazza Duomo, ci sarà l’inaugurazione dell’Oikos greca ma l’appuntamento di maggior rilievo è il 17 luglio, giorno dell’anniversario dell’inserimento nella lista dei patrimonio Unesco, con uno spettacolo di Giuliano Peparini al teatro greco ed una festa che coinvolgerà Siracusa, Ferla, Cassaro, Sortino e Pantalica, la “Grande Notte Bianca Unesco”.
Tra i presenti, questa mattina, oltre al primo cittadino di Siracusa Francesco Italia e all’assessore Granata, i sindaci di Noto, Ferla, Sortino e Cassaro (Corrado Figura, Michelangelo Giansiracusa, Vincenzo Parlato e Mirella Garro) ma anche il soprintendente Antonio Lutri e il direttore scientifico Lorenzo Guzzardi.
Marco Petrolito
