Da anni si ripete lo stesso interrogativo: perché puntare sull’industria e non sul turismo per lo sviluppo della provincia di Siracusa? Una domanda che, secondo Roberto Alosi, Segretario Generale della CGIL di Siracusa, riflette spesso una visione semplicistica e priva di fondamento.
“Guardando i dati e le statistiche – afferma Alosi – possiamo affermare con certezza che il turismo, ovunque nel mondo, non rappresenta la principale leva di crescita economica. Il PIL, il benessere e l’occupazione generati dal turismo non sono paragonabili a quelli prodotti dall’industria. Tuttavia, in un Paese come l’Italia e in una città come Siracusa, ricca di patrimonio culturale e bellezze ambientali, il turismo è una risorsa strategica che meriterebbe una gestione ben più attenta e strutturata.”
Un paradosso evidente, se si considera che Siracusa occupa stabilmente le ultime posizioni nelle classifiche sul benessere pubblicate dal Sole 24 Ore e da altre agenzie. Tra i fattori più critici figurano logistica, viabilità, decoro urbano, igiene, accessibilità e qualità dei servizi: tutti elementi essenziali per rendere un territorio attrattivo e competitivo dal punto di vista turistico.
L’assenza di regole chiare su dehors, viabilità, gestione dei rifiuti, inquinamento acustico e parcheggi continua a creare disagi sempre più gravi per residenti, commercianti e visitatori. Non si è registrato alcun progresso nella regolamentazione delle attività rumorose e delle emissioni inquinanti, lasciando cittadini, operatori e turisti esposti a un caos acustico e olfattivo fuori controllo. La pulizia urbana resta un nodo critico, con cumuli di rifiuti che rimangono per giorni lungo le strade principali e nei luoghi di maggiore interesse turistico.
A questo si aggiunge il degrado di numerosi siti archeologici di inestimabile valore, spesso chiusi o addirittura irraggiungibili. Un patrimonio straordinario che, invece di essere valorizzato, resta abbandonato.
“Ciò che più preoccupa – continua Alosi – è l’atteggiamento dell’Amministrazione, che ignora le esigenze di chi vive, lavora e visita la nostra città. Si insiste su un modello di turismo di massa incontrollato, senza pianificazione né regole adeguate. Questo non solo compromette la qualità dell’accoglienza, ma mette seriamente a rischio l’identità storica e culturale di Siracusa, già riconosciute a livello internazionale.”
Mentre l’industria affronta una crisi profonda e si lavora per garantirne un futuro, il turismo viene spesso relegato a semplice slogan, senza un vero impegno per svilupparlo in modo organico e strutturato.
È tempo di cambiare approccio. Occorre costruire un modello di turismo sostenibile, capace di generare occupazione stabile e di qualità, tutelare il territorio e migliorare la qualità della vita dei residenti. Uno sviluppo che persino il più convinto sostenitore dell’industria non solo non disdegna, ma auspica.
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