Le notizie provenienti oggi dalla zona industriale non sono per nulla rassicuranti: il sequestro dell’impianto biologico consortile gestito dalla IAS, delle quote della società e dell’intero patrimonio aziendale; le indagini che coinvolgono i vertici della IAS e dei suoi, cosiddetti, grandi utenti per disastro ambientale, aggravato in relazione all’inquinamento atmosferico e marino. Un quadro che pare configurare un ulteriore, grave danno ad un ambiente già molto provato.
Le deputazione nazionale e regionale del Movimento 5 Stelle chiede chiarezza assoluta su questa vicenda e, affidandosi al solerte lavoro della magistratura inquirente, spera in veloci e accurate indagini al fine di chiarire le eventuali responsabilità.
I cittadini del comprensorio hanno il diritto di essere tutelati. L’IAS fa capo alla Regione Siciliana ma il governo Musumeci non ha fatto nulla di concreto in questi anni, se non mantenere un carrozzone che sta producendo risultati evidenti, grazie anche ad un sistema di nomine fatte sempre usando pesi e contrappesi politici, sistema nel quale il M5S non è mai voluto entrare.
Se il legislatore deve fare la propria parte prevedendo leggi sempre più adeguate a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, contemperando anche il diritto al lavoro, una responsabilità non minore investe imprenditori, multinazionali, imprese operanti nel petrolchimico siracusano e nelle zone industriali in genere, chiamati al pieno e assoluto adempimento delle norme vigenti, perché continuare a inquinare, a intaccare pesantemente l’habitat è pregiudizievole per la vita stessa di uomini e animali di oggi e delle generazioni future.
Così i parlamentari Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani, Maria Marzana ed i deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua, tutti del MoVimento 5 Stelle.
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