Lealtà e Condivisione, tramite il suo presidente Carlo Gradenigo, interviene con alcuni rilievi sull’ordinanza del sindaco di Siracusa che dovrebbe regolamentare la movida nel centro storico.
“Se da una parte – si legge nella nota di Lealtà e Condivisione – riteniamo utile il divieto di vendita al dettaglio per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche e il consumo all’esterno di qualunque bevanda in contenitori di vetro dalle ore 24:00 alle 07:00 del giorno successivo per contrastare fenomeni di disordine e risse, dall’altra crediamo che il limite delle 1:30 per le attività rumorose a Siracusa sia un passo indietro rispetto all’ordinanza vigente n.61 Gab del 13 agosto 2018”.
“In quest’ultima si impone la riduzione dopo le 24:00 del limite di emissioni sonore a 55dBA misurato in facciata agli edifici adibiti ad uso abitativo potenzialmente esposti ai livelli più elevati. Il divieto è riferito in particolare a tutti gli esercizi pubblici che utilizzano impianti elettroacustici di amplificazione ubicati all’interno o nelle vicinanze dei centri abitati e sulle spiagge”.
“In ragione dei disagi legati alle citate attività rumorose che sempre più spesso superano ogni limite – prosegue la nota – il rischio concreto è che la nuova ordinanza avalli di fatto un libera tutti fino alle 1:30, concetto che il nostro centro storico non può più permettersi”.
“Crediamo piuttosto che, a distanza di 4 anni dall’emissione di un’ordinanza che con tutta evidenza non ha trovato riscontro pratico, siano maturi i tempi per applicarla, dotando gli uffici della Polizia Municipale delle apposite attrezzature di rilevazione e/o stipulando un accordo tra Comune e ARPA al fine di effettuare i controlli in attesa che si definisca una volta per tutte un piano di zonizzazione acustica che individui le zone adatte a tali attività trasformando ex zone industriali/artigianali come Viale Ermocrate o l’ex idroscalo di Via Elorina in luoghi culturali e ricreativi per giovani e meno giovani come lo sono Le Ciminiere di Catania, liberando il centro storico e i suoi monumenti dalle “discoteche” più o meno autorizzate”.
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