Un fulmine a ciel sereno ha scosso i vertici e la base del partito di Silvio Berlusconi in provincia di Siracusa, Bruno Alicata, ex senatore e commissario provinciale di Forza Italia ha rassegnato le sue dimissioni.
“Ho atteso di assolvere l’ultima responsabilità della presentazione delle liste – ha scritto in una nota – prima di comunicare la decisione irrevocabile delle dimissioni da Commissario provinciale del partito. Considero inoltre conclusa, dopo 28 anni di militanza, la mia esperienza politica in un movimento dal quale ho avuto molto e tanto, ma a cui ho dato molto, tanto e troppo. E per il quale non intendo più consumare alcuna delle molte energie che gli ho dedicato, non condividendone più scelte politiche, obiettivi dichiarati e decisioni su persone e cose che non tengono conto di serietà, coerenza ed anni di militanza. Metodi peraltro che, difficilmente, consentiranno alla Sicilia di risollevarsi. La nostra terra, la Sicilia, ha coltivato per qualche giorno la speranza fondata di una possibile rinascita, che solo la candidatura alla Presidenza di Stefania Prestigiacomo avrebbe potuto garantire, per il carattere, il temperamento, la tenacia e la competenza che la stessa sarebbe stata in grado di mettere in campo. Forza Italia, per mancanza di strategia o, forse, per cattiva ed insopportabile volontà, certamente per insulsaggine ha deciso inopinatamente di calare le braghe di fronte all’arroganza insensata di chi ha posto veti ridicoli e biasimevoli, pur ambendo a ricoprire primari ruoli di Stato, a questo punto forse inadeguati. Un partito, quindi, non all’altezza di immaginare un domani diverso e migliore per la nostra terra, la quale, siamo certi, continuerà a rimanere tale e quale ad oggi, con nessun problema risolto o risolvibile, anche quando a prevalere dovesse essere il candidato individuato dalla coalizione di centro destra. Un partito, peraltro, in cui sembrano prevalere, sempre e comunque, logiche che poco o nulla hanno a che fare col mio modo di intendere la politica, la quale coincide, nel mio caso, con la quotidianità del modo di vivere e quindi con la dignità che sempre deve prevalere su ogni altra considerazione, anche la più cinica. Quanto sopra, a significare l’indirizzo morale di chi, avendo ricoperto ruoli, anche alti ed istituzionali, considera serietà, coerenza e lealtà elementi imprescindibili della sua vita”.
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