22 Settembre 2024

Sindacati degli inquilini: la politica ricostruisca il welfare abitativo

Sunia, Sicet, Uniat di Siracusa rinnovano l’invito a tutte le forze politiche, in particolar modo a quelle che avranno l’onore di vincere le elezioni del prossimo 25 settembre e conseguentemente l’onere di governare, a farsi carico della questione abitativa, fattore cruciale ai fini della lotta alla povertà e della salvaguardia della coesione sociale.

“È stato ormai raggiunto il più elevato livello di incidenza della povertà assoluta dall’inizio delle statistiche in materia ma questa condizione di sempre più diffusa indigenza riflette anche e prima di tutto la cronica mancanza di un’offerta abitativa realmente compatibile con i redditi di tantissime famiglie dicono Salvo Zanghì, Paolo Gallo e Nuccio Greco in rappresentanza di Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil -, già ampiamente insufficienti ed ora gravemente colpite da un pesantissimo trend inflazionistico”.
“Serve innanzitutto un approccio pragmatico per la gestione dell’emergenza abitativa che è indispensabile per promuovere percorsi di accompagnamento sociale che garantiscano il passaggio da casa a casa delle famiglie indigenti sottoposte a provvedimenti di rilascio dell’abitazione principale – aggiungono i tre referenti -. Pertanto andrebbero istituite a livello provinciale delle Cabine di Regia composte dalle istituzioni locali (Prefettura, Comune competente, ex Iacp) e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori e degli inquilini per affrontare, caso per caso, l’emergenza abitativa presente in ciascun contesto territoriale, rifinanziamento certo, adeguato e puntuale dei Fondi per il sostegno all’affitto (FSA) e per la morosità incolpevole (FMI) che vengono utilizzati per prevenire le intimazioni di sfratto per morosità, per smaltire o rinviare le esecuzioni degli sfratti in mancanza di una soluzione alloggiativa o per consentire alle famiglie prive di liquidità di versare la caparra necessaria per affittare un nuovo alloggio”.

“Parallelamente alla gestione dell’emergenza è necessario ampliare notevolmente l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale – aggiungono Zanghì, Gallo e Greco -, sono inoltre necessari strumenti e risorse per un piano casa pluriennale di edilizia residenziale pubblica (ERP) per incrementare significativamente l’offerta di alloggi a canone sociale e cioè parametrato unicamente in base ai redditi delle famiglie. Da ultimo, ma non ultimo, vorremmo ricordare la fondamentale importanza del metodo basato sul confronto periodico con le organizzazioni sindacali degli inquilini. Che si tratti di monitoraggio della contrattazione sindacale o di programmazione dell’offerta di edilizia residenziale pubblica e sociale o dei fondi necessari per prevenire gli sfratti per morosità o per consentire una gestione organizzata delle esecuzioni dei provvedimenti di rilascio, il coinvolgimento delle parti sociali non costituisce un limite ai processi decisionali e all’attività amministrativa. Si tratta semmai di un valore aggiunto, non vincolante e a costo zero, di cui ha davvero poco senso fare a meno. E tuttavia ci pare che troppe volte la politica e la pubblica amministrazione, sia a livello nazionale che in sede locale, non sfrutti l’occasione di un confronto sostanziale e continuativo con le organizzazioni sindacali degli inquilini. Nel ritenere il diritto alla casa un diritto fondamentale per la dignità dell’uomo, siamo fiduciosi nella speranza che i nuovi governi, nazionale e regionale, possano iniziare una vera e concreta politica dell’abitare per restituire dignità e sicurezza a chi purtroppo una casa non ce l’ha”.

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