“Tra dieci giorni l’acqua della piscina tornerà limpida, ora attendiamo il timing della ditta che interverrà sull’impianto termico della struttura”.
Andrea Firenze, assessore allo Sport del Comune di Siracusa, rassicura così, dopo la foto shock della “Paolo Caldarella” versione palude circolata sui social, sui lavori avviati per il ripristino della struttura.
La nuova ditta incaricata e proveniente da Favara, sta sostituendo due pompe di filtraggio dell’impianto idrico. Questo dovrebbe essere sufficiente a far tornare limpida e cristallina l’acqua della piscina olimpionica entro i prossimi dieci giorni.
Resta da sciogliere, però, il nodo della temperatura. Il Circolo Canottieri Ortigia è stato costretto ad emigrare per continuare il campionato di serie A, le stesse attività delle altre società di nuoto e di nuoto sincronizzato ridimensionate.
Proprio questa mattina la ditta che si è aggiudicata l’appalto per il rifacimento dell’impianto termico ha presentato il progetto redatto dopo le verifiche. Soltanto dopo l’ok degli uffici tecnici del Comune sapremo, quindi, quando l’acqua tornerà ad essere riscaldata alla giusta temperatura, così come da regolamenti federali, per l’agibilità sportiva.
L’assessore Firenze non nasconde il suo ottimismo, ipotizzando un ritorno alla normalità per il mese di gennaio.
“Sono qui a prendere pomodori in faccia da chiunque, – commenta – ma credo che fosse arrivato il momento di fermare tutto per avviare quei lavori che per troppo tempo non sono stati fatti”.
Quanto sta accadendo in questi giorni è, probabilmente, il frutto di una mancata progettazione della politica sportiva in città. Troppi anni trascorsi con vuoti di bilancio per gli investimenti e affidamenti a privati che, poi, non sono più riusciti a sostenere spese.
Lo stesso contenzioso tra Comune da una parte e gestore – leggi Circolo Canottieri Ortigia – dall’altra, si prolunga da troppo tempo ormai e – si sa – quando le cose si prolungano oltremodo molto spesso i danni collaterali aumentano.
“I costi di gestione, alla luce del caro energia, – continua l’assessore – sarebbero lievitati del 100%”.
In buona sostanza, i costi base, erano distribuiti tra Comune e gestore. Al primo toccavano 240 mila euro per energia elettrica e 120 mila per il gas, al secondo 100 mila euro per l’acqua. Adesso, con le stime effettuate prima del fermo, si sarebbe arrivati ad una somma complessiva tra 1 milione e 200 mila euro e 1 milione e 400 mila euro. E vista la mancanza di somme destinate all’impiantistica sportiva già adesso, avrebbe significato il de profundis inevitabile.
Adesso, con appena 260 mila euro, strappati in situazione ormai di emergenza, si dovrebbe risolvere il tutto sostituendo quella caldaia pezzo di archeologia termica con una più moderna macchina chiller.
Insomma, adesso – stando alle parole di Andrea Firenze – di poco chiaro resterebbe soltanto l’acqua della storica piscina. Un timing da seguire passo passo, quindi, con un primo appuntamento fissato da qui a dieci giorni quando la “Paolo Caldarella” dovrebbe passare dal verde palude all’azzurro riflesso dal cielo nostrano.
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