Acque sempre agitate in casa PD, Salvo Baio, componente dell’assemblea provinciale, punta il dito contro il presidente Paolo Amenta, reo di non convocare “per ragioni che mi piacerebbe conoscere” l’assemblea provinciale del partito dal 14 settembre del 2020. Baio ne ha per tutti e le sue critiche non risparmiano nemmeno il segretario provinciale, Salvo Adorno: “Voglio dirgli con amicizia che la carica da lui ricoperta richiede grande spinta unitaria per ricercare modi e tempi per superare le divisioni interne e ristabilire quelle che un tempo si chiamavano le ragioni dello stare insieme. Compito difficile, me ne rendo conto, in un partito costruito col bilancino delle correnti, fermo restando che non si può riconoscere ad esse alcun ruolo sostitutivo degli organismi di partito. La sede naturale per questa operazione di ricomposizione è l’assemblea provinciale e lo strumento più idoneo, a mio avviso, è la presentazione di un documento politico da sottoporre al confronto e al voto. Bisogna restituire il primato alla politica”.
Per Baio invece le due anime del partito non sarebbero riuscite a ricompattarsi ed a trovare un minimo denominatore politico e programmatico. “Gli organismi regionali e nazionali del partito -dichiara – non hanno fatto nulla fino ad ora per fare uscire il partito da questa inaudita situazione, imponendo il rispetto delle regole democratiche”.
Da qui l’invito al segretario Adorno ad imprimere una svolta per superare le divisioni e ristabilire una corretta dialettica democratica attraverso la presentazione di un documento politico da sottoporre al confronto e al voto dell’assemblea.
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