Lo spazio sociale come luogo da rivendicare e difendere. Lo spazio sociale – ovvero l’ambiente dove gli individui esplicano la propria vita – è il fil rouge lungo il quale si snoderà la IX edizione di Giacinto festival – nature lgbt+ in programma sabato 5 e domenica 6 agosto a Noto, città dei diritti, in provincia di Siracusa. Il festival di informazione e approfondimento, con la direzione artistica dell’attore e operatore culturale Luigi Tabita – esotto l’Alto patrocinio del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica Italiana, dell’Assessorato alla Cultura-Comune di Noto e dell’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio) -, prevede due giorni di lavori durante i quali, attraverso l’utilizzo di linguaggi differenti, verranno raccontati i temi e le realtà che più interessano la comunità LGBT+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali). Un momento importante e inclusivo che, sin dalla prima edizione del 2015, ha riscosso una grande partecipazione di pubblico, chiamato a partecipare a questa riflessione collettiva sulle differenze come valore.
«I nostri corpi, i nostri generi e le nostre sessualità determinano immaginari e saperi che impregnano la produzione spaziale – spiega Luigi Tabita – . Ho pensato che in un momento storico così critico per i diritti fosse urgente una riflessione su questa determinazione anche come azione politica. Attraverso il nostro agire influiamo sugli spazi pubblici che i governi e la cultura dominante cercano di gestire e di ricreare in una visione spesso eteronormativa, patriarcale e sessuofobica. Oggi più che mai i diritti continuano a essere messi in discussione e quindi è importante porre l’attenzione su come noi possiamo incidere per salvaguardarli e determinarli perché, come sappiamo bene, i diritti anche se acquisiti non sono mai definitivi».
Ad aprire il festival sarà – sabato 5 agosto, alle 19, all’Ex Convento Santa Chiara – Le stanze degli amanti, mostra fotografica di Oreste Monaco (che cura anche l’allestimento) che si prefigge di esplorare, mediante la lente degli archetipi mitologici, la complessa condizione umana in relazione alla sessualità e al genere. La mostra sarà poi visitabile ogni sera fino al 15 settembre. Alle 21, al Convitto delle Arti si terrà il dibattito dal titolo Senza paura: l’Italia e i diritti civili per confrontarsi su quali strumenti e quali strategie occorrono per accelerare il cammino verso il riconoscimento delle libertà e dei diritti delle persone lgbt+, anche in ottemperanza alle politiche europee a favore della parità e dell’inclusione. Interverranno il deputato nazionale Alessandro Zan, l’attrice e conduttrice Barbara Foria, il presidente di Arcigay Siracusa Armando Caravini e il presidente di Stonewall glbt, Alessandro Bottaro.
Chiuderà la serata la proiezione, in prima nazionale, del documentario Number 52 del regista palestinese Nour Hijazi che racconta il viaggio interiore dell’amico Ahmad costretto a scappare dalla sua Gerusalemme per poter essere se stesso. Sarà presente il protagonista Ahmad Yousef.
Domenica 6 agosto, si riprende, alle 19, con Noto città arcobaleno: le associazioni partner invaderanno le strade principali della città con animazioni, flash-mob e una travolgente onda rainbow. Alle 21, si continua con Bodies and space curato da Kinothon, progetto di improvvisazione video/sonoro dedicato per l’occasione alla comunità lgbt+ e gli spazi generativi. Seguirà la presentazione editoriale del libro Trauma di Daphne Bohémien: un’autobiografia onesta e a tratti disturbante, capace di ispirare tutti coloro che si sentono sbagliati e spronarli a lottare, dimostrando che salvarsi è possibile. Un appuntamento cui parteciperà l’autrice Daphne Bohémien, performer internazionale, content creator, divulgatrice e attivista e Giuliano Arabia, avvocato e componente dipartimento pari opportunità AIGA (associazione italiana giovani avvocati).
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