Adesso è ufficiale: sarà il raggruppamento temporaneo d’imprese formato da Acea Molise e dalla catanese Cogen ad occuparsi della gestione del Servizio idrico integrato di 19 comuni nella provincia di Siracusa, con la concessione che avrà una durata trentennale a decorrere dal suo avvio. Acea, in tal modo, diventa socio privato di Aretusacque spa, società “mista” che sarà partecipata al 51 percento dai Comuni del territorio. La delibera del commissario dell’Assemblea territoriale idrica di Siracusa, Rosaria Barresi, è datata 27 gennaio e dichiara dunque «efficace, ai sensi dell’art 32 comma 7 del D. Lgs 50/2016, l’aggiudicazione della relativa gara disposta a settembre del 2024».
La gara ha un valore stimato di oltre 1,2 miliardi di euro e riguarda la gestione di 2 mila chilometri di rete idrica, di circa 1300 km di rete fognaria e di 166 mila utenze idriche, pari a 390 mila abitanti serviti. Gli investimenti previsti in gara ammontano a 366 milioni di euro.
Con lo sbarco in Sicilia, Acea, fanno sapere i vertici della stessa azienda, punta a rafforzare la sua leadership nel settore idrico, ampliando la presenza nel territorio italiano, dove già conta oltre dieci milioni di utenti: “La Sicilia, realtà che necessita di significativi investimenti nel settore dell’acqua, – si legge in una nota- si aggiunge alla gestione già consolidata in sei regioni”.
Ricordiamo, a tal proposito, che secondo un recente studio di Utilitalia (che unisce le maggiori aziende nazionali operanti nei servizi pubblici dell’acqua), proprio Siracusa rappresenta una delle città con gli impianti più vecchi ed obsoleti che ci siano attualmente in Italia. Le criticità, con valori superiori al 65 percento, sarebbero “riconducibili alla vetustà degli impiantì ma anche a fattori amministrativi, ad errori di misura dei contatori e ad allacci abusivi”.