25 Novembre 2024

Aeroporto Catania, l’associazione Territorio Protagonista si associa alla richiesta di dimissioni del Cda SAC

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Durante l’angosciante emergenza dovuta all’incidente nell’aeroporto di Catania, Territorio Protagonsita 2016 ha deciso di non fare alcuna considerazione che in quel contesto poteva apparire di accanimento critico nei confronti della SAC, nonostante il comportamento tenuto dalla  società negli ultimi anni nei confronti del territorio siracusano, asservita esclusivamente a input di governance e di gestione rispettosi soltanto di interessi di una parte delle quote azionarie che hanno trasformato il CdA in un vero e proprio feudo di potere.

Non ci stancheremo mai di ricordare che il 25% delle quote del capitale della Società di gestione (SAC) appartengono al territorio di Siracusa attraverso la ex Provincia e la ex CamCom, senza per contro avere avuto, negli ultimi anni, peso e rappresentanza negli Organi societari.

Oggi però non possiamo restare in silenzio nell’ascoltare la relazione del Sindaco di Catania che a nome della propria cittadinanza chiede le dimissioni dell’intero CdA di SAC, a seguito degli elementi di inadeguatezza dal punto di vista tecnico/operativo emersi durante l’emergenza.

Senza voler entrare nel merito delle responsabilità, visto che c’è un’indagine in corso, non possiamo però non evidenziare come a seguito di un incidente, non siano scattate le procedure per minimizzarne gli effetti negativi e soprattutto non siano state predisposte efficaci strategie per affrontare in modo compiuto l’emergenza con particolare riguardo all’utenza che ha dovuto sopportare disagi fuori dal comune.

Un gravissimo danno d’immagine per la Sicilia, per l’aeroporto, per i passeggeri di ogni tipo e in particolare per le attività turistiche di tre quarti di territorio siciliano.

Il territorio di Siracusa ha risentito in maniera forte dei disagi legati all’emergenza e dovrebbe far sentire attraverso le istituzioni locali la propria voce indignata.

Territorio Protagonista 2016, in forza del ruolo di associazione che opera a difesa degli interessi territoriali non può fare a meno di associarsi all’istanza del Sindaco di Catania per i provvedimenti chiesti nei confronti del Cda di SAC.

Certo la storia non si fa con i “se” ma ci preme evidenziare e ricordare che il 30 maggio 2016 venne  convocata una Assemblea della Sac per informare i soci che l’iter per la quotazione in borsa della società  si era concluso in maniera positiva, e quindi la stessa  in brevissimo tempo avrebbe potuto capitalizzarsi sul mercato azionario, cedendo parte delle azioni, dando corso in tal modo agli investimenti richiesti da Enac in attuazione della concessione quarantennale che ricordiamo fu firmata dal Presidente Ugo Colajanni, compianto rappresentante in Sac della CamCom di Siracusa.

Inaspettatamente la maggioranza dei soci presenti, Commissari nominati dalla Regione, proprio come adesso (corsi e ricorsi della storia!), con una acrobatica giravolta votarono lo stop al percorso di parziale privatizzazione. Il comunicato del “rivoluzionario” Presidente della Regione Crocetta recitava che aveva bloccato, attraverso i Commissari, il tentativo di svendere parte delle azioni dell’aeroporto “ai privati” per arrivare in tempi rapidissimi ad un’asta di evidenza pubblica per individuare “un solo” azionista privato a cui affidare la totale gestione dello scalo.

Sono trascorsi più di 7 anni! La discussione su come gestire la più grande infrastruttura della Sicilia prosegue con beata schizofrenia: mesi si parla di asta, mesi di polo unico degli aeroporti siciliani, ma tutto resta come prima, complice anche una non chiara e scellerata politica di gestione della CamCom del Sud Est nata nel frattempo a seguito di un’altrettanta scellerata riforma delle Camere di Commercio a carattere Nazionale.

“SE” invece il percorso di quotazione fosse stato concluso avremmo avuto: i capitali per gli investimenti, dei manager di altissimo livello, i territori protagonisti e non dilaniati.

“Tutti i nodi vengono al pettine” recita un vecchio proverbio, ma in questo caso se ne aggiungono ancora di nuovi come il recente decreto della Regione Siciliana sull’argomento che invece di dare soluzioni risolutorie per il futuro ripropone assetti già superati dalla legge.

Territorio Protagonista vuole guardare avanti e auspica che le forze politiche aretusee e le deputazioni parlamentari, in maniera compatta, riescano a marcare una svolta nel dibattito regionale e nazionale.

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