“Andrete all’Inferno, in Purgatorio e in Paradiso. Alla fine, tornerete qui. Tornerete nel vostro mondo. Sarete più ricchi perché avrete scoperto che la storia si ripete…”. La speranza è che vi sia la pace. Anche i ragazzi ne sono consapevoli e lo manifestano attraverso le forme d’arte create a scuola. Una scuola che forma. Una scuola che possono ancora frequentare, non come tanti scolari che vivono scenari di guerra. E “Canti di un tempo che spero che fu” è, appunto, il titolo dello spettacolo sulla Divina Commedia messo in scena, ieri pomeriggio, dagli studenti della scuola media “Lombardo Radice” nel cortile del plesso centrale, in via Archia. Lo spettacolo realizzato – grazie ai moduli del progetto PON “Teatrando” di Italiano e “In… cantiamo insieme” di Musica – è un spunto di riflessione contemporaneo, in questo momento così delicato della storia dell’umanità. “Il teatro e la musica fanno parte di un linguaggio universale – spiega Alessandra Servito, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Lombardo Radice” – un linguaggio di inclusione, di relazione, di condivisione. Abbiamo scelto questa modalità di espressione, dopo aver vissuto l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, perché è quella che consente ai ragazzi di farli esprimere al meglio”. Perché questo titolo? “Abbiamo realizzato i tre canti scelti della Divina Commedia che sono notoriamente 3 canti politici – spiega la professoressa Edda Cancelliere che ha curato il PON “Teatrando” insieme al tutor Natalia Mamo con la collaborazione del professore Vincenzo Reale – l’Infermo è dedicato alla situazione conflittuale che viveva Firenze, il Purgatorio è dedicato all’Italia e il Paradiso è dedicato all’Impero. Noi li abbiamo interpretati come canti di guerra, di dissidi, che rappresentano un conflitto. Li abbiamo attualizzati pensando al conflitto di oggi in Ucraina, attraverso il titolo “tutti noi speriamo” di dire”che fu”. Speriamo che non ci sia più guerra, che non ci siano più conflitti, anche se questo, per adesso, è impossibile,resta la nostra speranza”. La speranza messa in scena ha riservato, alla fine dello spettacolo teatrale una sorpresa, l’esecuzione di tre brani rinomati per le loro parole di pace. L’esecuzione, prevista con il PON di Musica è stato curata dalla professoressa Maria Mauceri, con la tutor Francesca Geraci.
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