Una riflessione su come anche i grandi classici della letteratura e le più famose storie romantiche nascondano al loro interno amori tossici, sentimenti contrastanti, persecuzioni abilmente celate dalla cultura patriarcale che ha inquinato anche la critica letteraria. È “Amori tossici”, la settima stagione teatrale diretta da Massimo Tuccitto e promossa dall’associazione culturale Godot con il Teatro Alfeo e la partecipazione del Centro Antiviolenza Ipazia.
«Mai come oggi il tema della tossicità dell’amore – spiega il direttore artistico Tuccitto – è stato al centro del dibattito culturale. Il vento del cambiamento sui diritti di genere soffia forte e l’attenzione sui maltrattamenti e gli omicidi di genere aumenta giorno dopo giorno. Ma la luce su questo argomento non deve spegnersi».
I numeri, snocciolati da Tuccitto, parlano chiaro: «I dati Istat ci raccontano che gli omicidi maturati nell’ambito delle relazioni amorose e in famiglia sono al secondo posto nel totale di tali delitti. La percentuale delle donne uccise è eclatante: nel 2019, ad esempio, su 139 omicidi, 100 sono state le vittime donne. La statistica ci dice ancora che, nella nostra “evolutissima” società, ogni 72 ore avviene un femminicidio. E il mondo della cultura e dell’arte, come ogni altra realtà, non possono, e non devono, rimanere indifferenti di fronte a una tragedia di tale portata».
Perciò “Amori tossici” fa del teatro un antidoto, ambendo a far rivivere e rileggere le grandi storie d’amore dei classici «con gli occhi di un 2024 consapevole» chiarisce il direttore artistico.
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