Ora Salvatore Lucio Ficarra è in bilico. Lo è – come confermato da fonti politiche – da sabato notte. Tutto sarebbe cambiato nel volgere di una giornata. Le prime indiscrezioni sulla sua riconferma grazie ad un patto siglato a Catania, le reazioni politiche e sindacali siracusane contro questa ipotesi, il niet per nulla sussurrato a Palermo da chi, in questo momento, appare più vicino al presidente Schifani.
Lui, il Governatore, – sempre secondo i bene informati – avrebbe ricevuto pressioni dai meloniani (c’è chi parla, addirittura, di una telefonata della stessa Premier).
“Si attende quanto verrà fuori dall’ultima riunione – dice Luca Cannata, deputato nazionale di Fratelli d’Italia – Non credo le valutazioni si possano fare su un nome, bisogna vedere e pesare i risultati ottenuti così come avviene per ogni azienda”.
Dall’altra Forza Italia avrebbe, invece, già chiuso le porte all’attuale Commissario straordinario dell’ASP di Siracusa. “Di scontato c’è solo la morte – risponde secco Riccardo Gennuso, deputato regionale dei forzisti, alla domanda su cosa pensa della riconferma di Ficarra – Per quanto mi riguarda l’unica cosa certa è che all’indomani della nomina del nuovo Direttore generale, chiunque egli sia, realizzerò un video elencando gli interventi urgenti da predisporre per migliorare il sistema sanitario della nostra provincia”.
I due deputati restano abbottonati su quanto starebbe maturando.
Tutto, però, sarebbe stato deciso. Il malumore crescente tra gli operatori degli ospedali siracusani (alcuni di loro hanno ribattezzato l’Umberto I come l’ospedale delle “dieci piaghe” rifacendosi al vecchio nosocomio di Ortigia) avrebbe avuto un peso notevole ai tavoli della politica.
Sabato notte la – per alcuni – clamorosa decisione e l’avvio di una nuova discussione sulla scelta da operare per gli uffici di Corso Gelone.
Ficarra, in buona sostanza, non è più il favorito. Le alternative? Basta incrociare alcune telefonate e provare a forzare le dichiarazioni. Un nome viene fuori e avviene da più sponde.
Il nuovo Direttore generale dell’ASP di Siracusa dovrebbe essere Alessandro Caltagirone, messinese, 52 anni, dall’aprile del 2019 Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria di Caltanissetta. Il suo nome è il primo della lista e non sembrerebbe avere altri competitor.
Adesso bisognerà attendere l’ufficialità. Mercoledì è il D-Day.
L’arte della politica dove quello che sembrava impossibile diventa possibile e dove basta una notte per cambiare le carte in tavola si è manifestata – per l’ennesima volta – a Siracusa. Non resta che attendere il vincitore di questa nuova partita.
Prospero Dente
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