L’avvocato Antonino Campisi ma anche Desireè Crapula, Aurelio Crapula e Rosario Crapula, questi ultimi figli del boss avolese Michele, sono stati condannati nei giorni scorsi dal tribunale di Roma per diffamazione nei confronti del defunto avvocato Antonio Borrometi e del giornalista dell’Agi Paolo Borrometi, costretto da tempo ad una “vita sottoscorta” proprio a causa delle minacce mafiose.
La relativa vicenda risale, precisamente, al 2017, quando Campisi inviò una missiva al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con contenuti ritenuti diffamatori nei confronti dell’avvocato Borrometi e del figlio Paolo, i quali si erano poi costituiti parte civile assistiti dall’avvocato Alessandro Vitale del foro di Roma. La pena richiesta dal Pm è stata di 258 euro di multa ma il giudice ha ritenuto di aggravarla condannando i quattro imputati a 400 euro di multa e riconoscendoli colpevoli dei capi di imputazione (oltre al risarcimento alle parti civili e alle spese legali).
“Una sentenza che, oltre che per Paolo, rappresenta la giusta conclusione anche nei confronti del compianto avvocato Antonio Borrometi, – ha ricordato l’avvocato Vitale – un collega che aveva improntato tutta la sua vita al rispetto della legalità”.
In relazione alle condanne anche l’esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, nelle ore scorse, ha espresso la sua soddisfazione per l’esito del processo.