18 Novembre 2024

Centro destra siracusano, redde rationem e nuovi equilibri?

Al caso Auteri, che tiene ancora banco e promette ulteriori sviluppi, nel centro destra si aggiunge anche l’abbandono di Enzo Vinciullo alla Lega. Una settimana complicata per la maggioranza di governo in Sicilia e che riguarda soprattutto la provincia di Siracusa.

Da una parte e dall’altra – Fratelli d’Italia e Lega – emergono forti i dualismi. Se in casa meloniana l’inchiesta di Piazza pulita ha spaccato in due il partito, sullo sponda salviniana si è assistito all’epilogo scontato dopo anni di indifferenza tra Vinciullo e Cafeo.

Il malumore nel partito della Meloni – secondo fonti interne – serpeggia già da un po’. L’autosospensione di Carlo Auteri, travolto dall’inchiesta giornalistica ma ancora in carica a Palermo, ha acceso il dibattito interno nel partito. Nella sede di corso Gelone la maggioranza vicina a Luca Cannata si ritrova ad arginare la resistenza dei fedelissimi del deputato sortinese ad ammettere l’incompatibilità dello stesso con i valori del centro destra.

In casa Lega la scossa forte è arrivata dalle parole di Vinciullo che non le ha mandate a dire a Giovanni Cafeo, suo ormai ex compagno di partito.

Che la presenza contemporanea dei due in casa Salvini fosse stata forzata sin dal primo momento era chiara a tutti. Ora l’uscita del professore Vinciullo che ha svestito una maglia indossata, probabilmente, non tanto per spirito di appartenenza e di valori ma per equilibri politici da mantenere.

“Lascio la Lega Sicilia, ormai diventata una vera e propria camera a gas, – ha scritto – che ha trasformato i suoi uomini e le sue donne in gabinettisti, senza anima e senza alcun progetto e slancio politico, ma solo asserviti al tiranno di turno a cui devono lo stipendio mensile!”.

Riferimento chiaro a Cafeo attualmente Coordinatore della Segreteria particolare dell’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Sicilia, Girolamo Turano.

Insomma un centro destra locale in crisi – se di identità o di nervi lo sapremo a breve – che accende una resa dei conti interna rimasta sopita in questi anni per “il bene” dell’intera maggioranza.

 Redde rationem interna la chiama già qualcuno.

Prospero Dente

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