11 Aprile 2025

Chiusura IAS, le aziende chiedono l’accesso agli atti

Se a Roma ci si affretta, anche con una serie di emendamenti presentati da maggioranza e minoranza, a tentare di salvare l’IAS, a Siracusa è ormai evidente il braccio di ferro avviato dall’amministratore giudiziario dell’impianto e la Regione. Restano in attesa – anche se fonti autorevoli sostengono che alcune di loro hanno già fatto richiesta di accesso agli atti – le aziende destinatarie della nota che ha intimato loro la fine dei conferimenti dei reflui nel depuratore sotto sequestro dal 12 maggio scorso.

La nota dell’Amministratore giudiziario ha contribuito a smorzare i tiepidi entusiasmi romani dove si lavora ad un provvedimento che garantisca una proroga di 36 mesi e la nomina di un commissario.

Si cerca, in buona sostanza, di trovare una strada che, nelle more di un intervento di adeguamento della struttura, possa rassicurare la magistratura.

Adesso i riflettori sono accesi sullo scambio epistolare tra l’Amministratore nominato dal Gip lo scorso settembre e l’assessorato regionale all’Ambiente.

Da Confindustria fanno sapere di non essere mai stati messi nelle condizioni di conoscere quali erano le richieste avanzate da Mariolo al Dipartimento dell’Ambiente della Regione. Insomma le aziende, nonostante parte attiva all’interno dell’impianto, non sarebbero mai state informate direttamente dall’Amministratore che avrebbe ignorato anche Confindustria.

In effetti, da documento inviato da Mariolo alla Regione il 22 dicembre e in possesso di TamTamTv, tra i destinatari in copia conoscenza non c’è l’associazione degli industriali.

Tra Dipartimento Ambiente e IAS anche un incontro il 19 dicembre scorso. Negli uffici di Palermo Antonio Mariolo chiese quanto ribadito nella nota di otto giorni fa: “riesaminare il provvedimento assunto (sospensione e avvio procedura di revoca dell’AIA ndr) e accogliere la richiesta di sospensione dei termini di attuazione delle prescrizioni imposta con l’AIA rilasciata l’11 luglio 2022 e, specificatamente, di quelle che impongono la realizzazione di nuovi impianti nei termini e con i termini indicati, ovvero disporne la proroga”.

Ora la corsa contro il tempo. Amministratore giudiziario deciso ad andare avanti, Regione che prova a trovare la spalla ideale nel governo Nazionale, aziende e, soprattutto, lavoratori in attesa di risposte certe per il futuro produttivo.

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