12 Gennaio 2025

Cinema e Siracusa, il set che ha ispirato i grandi registi

Tempo fa ci occupammo di esordi cinematografici in un set d’eccezione, Siracusa. Qui ricorderemo alcuni film che per tutti gli anni Settanta e parte degli Ottanta videro sullo sfondo la città di Aretusa. Cominciamo con una delle coppie più esplosive del cinema italiano: Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, i protagonisti di Mimì metallurgico ferito nell’onore, diretto da Lina Wertmüller nel 1972.

È la storia di un siciliano, emigrato a Torino per cercare lavoro. Un mix affascinante tra passione amorosa e lotte operaie, che solo sul finire fotografa qualche scorcio del polo industriale di Priolo.

L’anno successivo esce Tony Arzenta, in cui il regista Duccio Tessari rievoca l’omicidio della precedente pellicola Meglio vedova: il protagonista, interpretato da Alain Delon, un killer assoldato da un’organizzazione malavitosa di stampo internazionale, si accascia sulle scalinate del Duomo di Noto.

Ancora, la capitale barocca viene scelta da Vittorio De Sica come location de Il viaggio (1974). La vicenda è tratta dall’omonima novella di Pirandello, e si snoda tra il Palazzo Vescovile e i quartieri popolari di Noto. Ma il fiore all’occhiello dei set cinematografici siracusani negli anni Settanta è Garofano rosso. Il film di Luigi Faccini esce nel 1976, in occasione del decimo anniversario della morte di Elio Vittorini, autore del romanzo da cui è tratta l’opera filmica.

La storia si alterna tra dimostrazioni studentesche, pestaggi commessi dai giovani fascisti del luogo (siamo nel 1924, in pieno delitto Matteotti), eros, nostalgia e tenerezza. Ortigia è il cuore del film: Piazza Duomo, alcune vie d’intorno, il cortile di Palazzo Beneventano del Bosco, il Largo alla Graziella, la Marina e piazzetta San Rocco.

Due anni dopo esce nelle sale cinematografiche un altro film della Wertmüller. Si tratta di Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova, si sospettano moventi politici, con Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini e Turi Ferro. Una pellicola straordinaria, ambientata nella Sicilia prefascista, dove è possibile intravedere nelle scene finali la stazione marittima di Siracusa.

Degli anni Ottanta ricordiamo I paladini. Storia d’armi e d’amori (1983), film diretto da Giacomo Battiato, in cui si intrecciano avventure cavalleresche e amori gentili. Proprio la scena d’amore tra Bradamante (Barbara De Rossi) e Ruggero (Ronn Moss) è ambientata nella latomia del Paradiso, sita nel Parco Archeologico aretuseo. Invece è del 1984 Kaos dei fratelli Taviani. Un’opera in cinque episodi, liberamente ispirati alle Novelle per un anno di Pirandello. In paricolare, quello conclusivo, Colloquio con la madre, riporta una favolosa immagine del Teatro greco di Siracusa.

Daniela Frisone

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