Le impietose classifiche sulla qualità della vita pubblicate nei giorni scorsi, in particolare quella commissionata dal Sole 24 Ore, hanno fatto puntare l’attenzione dell’opinione pubblica sui posti occupati da Siracusa, arrivata mestamente nelle ultime posizioni in entrambe le graduatorie.
“Ci sono, se vogliamo, decine di motivazioni e giustificazioni più o meno valide per spiegare un simile risultato, ma è evidente che l’eco mediatica di queste classifiche colpisce maggiormente la fascia di cittadini tra i 18 e i 35 anni – ricorda Santi Lo Tauro, presidente comunale di CNA Siracusa – e nei fatti questo comporta un grave danno all’immagine di una città che ha proprio tra quella fascia un gran numero di giovani imprenditori, pronti a scommettere sul proprio territorio e che per questo hanno la necessità di ritrovare dialogo e confronto con le amministrazioni locali”.
“Sul territorio, infatti, i giovani imprenditori non riescono a trovare quasi mai adeguati servizi e presupposti per poter operare al meglio nel loro settore d’impresa – ricorda Lo Tauro – e in questo contesto di generale disillusione, la responsabilità del capoluogo non può che essere quella di assumersi la guida dell’intera provincia, provando finalmente a cambiare le cose”.
“Serve dunque lavorare per migliorare le condizioni di investimento per le imprese, soprattutto quelle giovanili e femminili, provando ad avere una visione prospettica d’insieme per il medio e lungo termine – prosegue Lo Tauro – immaginando un regime condiviso di programmazione nel quale il capofila, con ruolo di coordinamento e guida, non può che essere il comune capoluogo”.
“Il rischio, altrimenti – conclude Santi Lo Tauro – è che legittimamente ciascun territorio proceda in maniera autonoma e slegata, privo di una missione comune, ponendo così le basi non soltanto per un inevitabile peggioramento delle classifiche ma soprattutto per il mancato raggiungimento di obiettivi importanti e strategici, causa di ulteriore impoverimento sociale ed economico di tutta la provincia”.
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