26 Settembre 2024

Costanza d’Altavilla e quelle “strane” voci sul figlio Federico II

Una donna la cui vita sembra entrare e uscire dalle maglie della leggenda. Costanza d’Altavilla, un personaggio storico che fece dire molto di sé, in special modo della sua femminilità e del ruolo che andò a ricoprire nel tempo. Di lei sappiamo che era l’ultima discendente diretta della dinastia normanno-sicula in quanto figlia di Ruggero II di Sicilia e di Beatrice di Reth, sua terza moglie, e che con molta probabilità nacque a Palermo nel 1154, trascorrendo i primi anni della sua infanzia alla corte reale. Questo è quanto si sa intorno alla giovinezza della futura madre di colui che sarebbe stato ricordato con l’appellativo di Stupor Mundi.

Su Costanza, prima del suo fidanzamento ad Augusta nel 1184 con Enrico VI della casa sveva e del loro matrimonio celebrato due anni dopo a Milano, aveva aleggiato l’esperienza della monacazione, vicenda che tanto amabilmente Dante avrebbe immortalato nel terzo canto del Paradiso. Non è certo che Costanza avesse abbracciato tale vocazione. A quel tempo c’era l’usanza per le figlie femmine, almeno dalle secondogenite in poi, di ritirarsi in convento. Costanza però non era una ragazza come le altre, anche se ultimogenita era comunque una principessa, e ciò rende improbabile l’idea di una scelta monastica. Di contro, il fatto che giunse tardi al matrimonio, esattamente a trent’anni, senza aver mai avuto precedenti sposalizi né tantomeno gravidanze, per quell’epoca poteva invece essere la prova che Costanza avesse accettato i voti. Di certo fu vittima di maldicenze e continuò a esserlo anche quando si disse che aspettava un bambino.

Siamo nel 1194: il giorno di Natale Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa, detto il Severo o il Crudele, viene incoronato re di Sicilia e il 26 dicembre Costanza dà alla luce a Jesi, nella Marca anconetana, Federico II. Lei aveva quarant’anni e il fatto che fosse al suo primo parto alimentava le chiacchiere dei contemporanei. Le voci sulla reale gravidanza culminarono proprio il giorno della nascita del suo unigenito. C’è chi sostiene che la presenza di Costanza d’Altavilla a Jesi non fu un caso. La coppia imperiale in viaggio alla volta del Regno di Sicilia a un certo punto si divise: Enrico VI proseguì lungo la costa adriatica e la sua sposa attraversò Jesi, luogo peraltro strategico in quanto di passaggio tra Matelica e Ancona.

Di fatto il bimbo nacque nella suddetta cittadina all’interno di un padiglione eretto a Piazza S. Floriano, conosciuta anche come Piazza del mercato, alla presenza di autorità tra nobili e clero, cittadini e donne maritate, e tutto questo affinché non ci fossero dubbi sulla paternità o la stessa nascita. Infatti una delle dicerie messe in campo per screditare l’imperatrice era che Costanza d’Altavilla avesse simulato per nove mesi la gravidanza, in attesa che un bimbo donatole dal presunto padre, un beccaio del luogo, saltasse fuori da sotto le sue vesti. Ecco perché l’imperatrice, sempre seguendo tale pettegolezzo, si sarebbe mostrata al popolo con il nascituro attaccato al seno pochi minuti dopo aver partorito, contravvenendo così al carattere riservato delle sue origini normanne.

Daniela Frisone

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