31 Gennaio 2025

Edilizia Scolastica, la Cisl chiede un tavolo per programmare gli interventi

«Va bene il finanziamento per ricostruire la scuola dell’infanzia di via Decio Furnò, ma bisogna trovare altre soluzioni per dare risposte a tutto il territorio. Troppe scuole inagibili e, comunque, non adatte a garantire l’offerta formativa e la stessa sicurezza. Il Tavolo Scuola diventi priorità al di là dei fondi del Pnrr.»

Vera Carasi, segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa, insieme ai segretari generali territoriali di Scuola ed Edili, Giovanni Migliore e Nunzio Turrisi, rilanciano la necessità di sostenere una seria politica edilizia scolastica per migliorare lo stato degli edifici e, allo stesso tempo, creare occupazione.

«La pandemia ha fatto emergere tutti i limiti degli edifici scolastici italiani – hanno detto i tre segretari – Gli spazi, i servizi, le infrastrutture interne, così come concepiti, sono stati insufficienti a garantire distanze tra gli alunni e, quindi, la sicurezza di quanti operano quotidianamente in quei locali.

Questo ci impone di ripensare il luogo scuola – continuano ancora Carasi, Migliore e Turrisi – e per fare ciò bisogna che tutti gli enti appaltanti avviino una seria politica in tal senso. Servono progetti di riqualificazione, di ricostruzione in qualche caso. Lì dentro si costruisce il futuro del nostro paese e dobbiamo essere in grado di offrire basi solide e luoghi adeguati per rispettare quell’offerta formativa che non può fare a meno di edifici moderni e sicuri.»

L’edilizia scolastica, in buona sostanza, per il sindacato non può reggere soltanto su provvedimenti periodici e unici.

«Dall’edilizia riparte l’economia e la stessa forza sociale – hanno concluso Vera Carasi, Giovanni Migliore e Nunzio Turrisi – Si costituisca un Tavolo della Scuola per effettuare una mappatura certa e precisa di tutti gli edifici scolastici della provincia. Amministrazioni, tecnici e sindacato possono, tutti insieme, individuare le priorità per progettare interventi e trovare nuove occasioni di finanziamento. Avremmo scuole moderne per i nostri giovani e lavoro per una categoria che soffre l’onda lunga di una crisi del settore.»

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