23 Febbraio 2025

Etna, il fronte lavico ha raggiunto i 1800 metri, diramato lo stato di pre-allerta

Prosegue ormai dall’8 febbraio la nuova attività eruttiva apertasi alla base della Bocca Nuova a 3.050 metri circa, con il cratere di Sud-Est che nel mentre, sta mostrando un’attività stromboliana di intensità variabile accompagnata da emissioni di cenere vulcanica.

Dal bollettino emesso dall’Ingv di Catania, sull’eruzione in corso sull’Etna si apprende che il fronte lavico ha raggiunto ormai i 1.800 metri e si teme addirittura che possa raggiungere quota 1.600.

Il flusso lavico, ben visibile dal versante sud-ovest, dal 10 febbraio è stato alimentato per tutta la settimana e la colata ha una lunghezza di 4,2 chilometri. L’interazione tra la lava e il manto nevoso ha provocato improvvise esplosioni freatiche. Infatti, il flusso lavico in avanzamento può interagire con sacche di neve, che, una volta vaporizzate a causa delle alte temperature, fino a diverse centinaia di gradi centigradi, possono proiettare frammenti incandescenti di lava fino ad alcune centinaia di metri di distanza.


Al cratere di Sud-Est è stata osservata un’attività esplosiva stromboliana prodotta da almeno due bocche attive con emissioni di cenere vulcanica. Secondo stime dell’Ingv-O e la colonna eruttiva non ha superato i 5.500 metri di altezza sul livello del mare.

Foto di Kevin Saragozza


L’attività sismica ha fatto registrare “un incremento del tasso di accadimento dei terremoti da fratturazione e dei rilasci energetici”. L’ampiezza media del tremore vulcanico è rimasta su un livello alto.


L’analisi della pericolosità indica che se l’attività eruttiva dovesse proseguire, la colata potrebbe raggiungere una quota di 1.600 metri. Le analisi delle ceneri indicano che l’attività esplosiva, all’attuale è alimentata da un magma relativamente raffreddato e degassato, non profondo e primitivo nel “reservoir” che alimenta l’eruzione.


La Protezione Civile regionale monitora costantemente le aree di colata lavica e nella giornata di ieri si è tenuta una riunione nella Prefettura di Catania per definire le attività operative di questa fase, attualmente classificata come ‘gialla’, ovvero di pre-allerta.

Il capo dipartimento, Salvo Cocina, mantiene un costante raccordo con i sindaci dei Comuni coinvolti e invita gli escursionisti alla massima prudenza e all’osservanza delle ordinanze comunali.

Tra le principali problematiche affrontate, particolare attenzione è stata dedicata alla viabilità: la strada provinciale 92 sarà percorribile esclusivamente in salita, mentre quella per Milia di Ragalna, sarà utilizzata per la discesa per creare un anello a senso unico per evitare ingorghi come quelli di domenica scorsa. Da oggi sono stati intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine per garantire il rispetto delle direttive di sicurezza. Attivi anche due cancelli di controllo per verificare l’obbligo di catene e gomme da neve o da fango: uno sulla strada Milia e l’altro sulla provinciale 92. A Piano Vetore sarà presente il corpo Forestale della Regione Siciliana.


La Protezione civile siciliana ricorda che la distanza minima di sicurezza da mantenere in prossimità della colata lavica è di 300-500 metri. Il dipartimento, in previsione dell’afflusso di visitatori nel prossimo fine settimana, ha predisposto un piano di turnazione delle squadre di volontariato, che forniranno assistenza alla popolazione e supporto alle forze dell’ordine per garantire un adeguato presidio dell’area. La Protezione civile siciliana invita i cittadini a seguire gli aggiornamenti ufficiali e a rispettare le disposizioni delle autorità per garantire la massima sicurezza.

Notizia ANSA
Foto di Kevin Saragozza

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