Fedra di Seneca è il saggio di diploma degli allievi del III anno dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico, la scuola per attori della Fondazione INDA. Il lavoro degli studenti della scuola di teatro della Fondazione Inda è stato presentato ieri, nel cortile dell’ex convento di San Francesco; stasera è prevista la seconda replica mentre dal 21 al 23 luglio il saggio sarà messo in scena a Roma, al Museo delle Terme di Diocleziano grazie al nuovo programma di collaborazione siglato quest’anno tra la Fondazione INDA e il Museo Nazionale Romano.
La regia è di Olivier Lexa che ha curato anche l’adattamento, le musiche e lo spazio scenico. Lexa, storico, autore e regista, è creatore e direttore artistico della Fondazione delle Arti di Venezia e fondatore del Club delle Arti. A interpretare il testo di Seneca sono gli allievi e le allieve dell’ADDA: Giulia Acquasana, Livia Allegri, Guido Bison, Victoria Blondeau, Valentina Brancale, Irasema Carpinteri, Valentina Corrao, Gabriele Crisafulli, Carolina Eusebietti, Manuel Fichera, Caterina Fontana, Lorenzo Iacuzio, Matteo Magatti, Roberto Marra, Rosaria Salvatico, Francesca Trianni, Gloria Trinci e Damiano Venuto. La traduzione è di Maurizio Bettini, il canto corale e della Tecnica vocale di Simonetta Cartia, le coreografie di Dario La Ferla, il coordinamento e la tecnica vocale di Elena Polic Greco, docenti dell’ADDA, l’allieva Gloria Trinci è assistente alla regia, e l’allievo Guido Bison assistente alle coreografie.
“Un altro bel gruppo di futuri interpreti della scena italiana è pronto a prendere il volo – dichiara il Sovrintendente dell’INDA Antonio Calbi, direttore dell’ADDA. Questa volta è stato messo alla prova con un autore potente, asciutto e ficcante qual è Seneca, in una conturbante tragedia dei sentimenti e delle passioni, affrontata anche da Euripide, Sofocle e Racine. Anche questo saggio-spettacolo è l’approdo di un laboratorio nel quale sono stati parte attiva gli allievi e tre docenti nodali della nostra offerta accademica, sotto la concertazione di Olivier Lexa, impegnati nella recitazione, nel canto, nella danza, in un spazio scenico nudo che si compone e scompone grazie a moduli dalle pareti di specchio per rifrangere le anime e le pulsioni di personaggi tanto cristallini e tanto complessi insieme”.
Crediti foto: ph Gianmaria De Luca/AFI Siracusa
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