“La riforma non risolve i problemi della giustizia, non ci aiuta a lavorare meglio e più in fretta: ci saranno soltanto minori garanzie, soprattutto per i più deboli”.
I pericoli legati alla separazione delle carriere dei magistrati per i cittadini in virtù dei dettami dell’articolo 111 della Costituzione è stato l’argomento trattato questa mattina al palazzo di giustizia di Siracusa, luogo per eccellenza in cui il cittadino entra in contatto e si confronta con la legge, nell’ambito dell’incontro-dibattito organizzato dall’Anm, l’Associazione Nazionale dei Magistrati.
A trattare il tema legato alla protesta sulla recente riforma approvata alla Camera, è stato, tra i vari relatori, il presidente della sotto sezione di Siracusa dell’Anm, Marco Dragonetti, che ha parlato della sua “visione della giustizia” riferendosi a “quello che facciamo tutti i giorni nelle aule” e spiegando come la magistratura non sia quella che viene descritta da media.
“Il processo penale – ha detto Dragonetti – è fondato su valutazioni tecniche per le quali il giudice da vita a delle motivazioni senza alcun legame col pubblico ministero”.
Partendo da una serie di argomenti spesso addotti a a favore della separazione delle carriere si è discusso di parità delle parti a processo, ponendo l’accento sul fatto che “le testimonianze hanno tutte lo stesso valore”. “L’avvocato – ha aggiunto Dragonetti – ha il ruolo di tutelare gli interessi dell’assostito attraverso gli strumenti che l’ordinamento gli conferisce e non l’interesse alla scoperta della verità”.
A prendere la parola, poi, Alfredo Spitaleri, giudice civile, che ha spiegato che “per risolvere i priblemi della giustizia italiana non si deve guardare solo alla giustizia penale”. Partendo dall’articolo 111 della Costituzione, che parla di giusto processo e di terzietà del giudice, Spitaleri ha tenuto a sottolineare come una separazione delle carriere sia “legata al modello anglo americano, per intenderci a quello dei film, che attua un processo accusatorio e non inquisitorio. Tutto questo – ha aggiunto – non è del tutto coerente con la nostra tradizione giuridica e non garantisce il raggiungimento di una soluzione imparziale”.
L’incontro è stato seguito da una serie di interventi dalla platea che hanno dato vita ad un confronto utile a chiarire gli aspetti legati alla riforma ed i numerosi rischi esistenti per i cittadini.
Marco Petrolito