Il fuoco che brucia in estate, tra scogli e spiagge. I falò delle comitive, degli amori a prova di stagione, forse richiamano alla lontana i rituali mistici di certe festività. Quelle sacre, sorte dalle ceneri di antichi riti pagani. Pensiamo alla ricorrenza di Santa Lucia che, dopo l’Editto di Costantino (313 d. C.), ereditò molti aspetti del culto di Demetra, dea della Terra.
Ancora oggi, Lucia, la santa patrona portatrice di luce, che con il suo martirio sconfigge il buio, porta in mano una fiaccola. E così, durante la notte del 13 dicembre, si accendono falò ad Ispica, a Carlentini e a Realmonte, nell’agrigentino.
Pensiamo anche ai fuochi accesi in onore di S. Giuseppe. «Fuochi purificatori – scrive Maria Rosa Malesani Bongiovanni in Riti e folklore nella religiosità popolare siciliana – legati all’equinozio di Primavera che simboleggiano, il 19 marzo, la rinascita della natura, rito ereditato dal passato pagano». Tali falò vengono chiamati “vampanigghi”, e nel siracusano si riscontrano a Pachino, ad Avola e a Portopalo.
«A Siracusa – continua la studiosa – erano chiamati “fucati” e alla tradizione dei falò era legata quella di bruciare vecchie barche dalle cui ceneri sarebbero rinate barche più feconde». Ma i fuochi si accendono anche il giorno dell’Ascensione, per bruciare le vecchie suppellettili di casa, in nome del detto popolare: “A vigilia di l’Ascinsiuni ogni mala frùscula nesci fora”.
Secondo il Pitrè questi fuochi richiamerebbero le “Palilie”, cioè le antiche feste che i romani celebravano l’11 aprile, incendiando mucchi di erba secca e paglia, dopo la semina. E proprio la notte del 24 giugno, festività di San Giovanni, in alcune zone rivierasche della Sicilia orientale, in particolare nella città dello Stretto, si accendono i falò che legano la festività del Battista con l’avvento del solstizio d’estate. A quanto pare, un tempo, durante questa data si eseguivano alcuni rituali magici legati alla premonizione e al maritaggio delle vergini. In ogni caso lo spirito del rito era quello di dare forza al Sole, perché da quella data le giornate si sarebbero accorciate fino al solstizio d’inverno.
La funzione purificatrice del fuoco è presente in molte parti d’Europa, per esempio nella Noche de San Juan in Spagna (foto sopra) e nella Fogueiras de São João in Portogallo.
Daniela Frisone
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