Non si placano le polemiche all’indomani dell’AIA, l’autorizzazione ambientale integrata, rilasciata dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente al depuratore consortile IAS.
“Siamo allibiti dall’atteggiamento del governo Musumeci sul tema del depuratore consortile di Priolo e del collegato rischio di stop alla operatività del polo industriale di Siracusa”. Così il deputato regionale Stefano Zito ed il parlamentare Paolo Ficara, del MoVimento 5 Stelle.
“Con un gesto da giocatore di poker che tenta il bluff, ha rilasciato in 15 giorni ma in ritardo di 7 anni l’autorizzazione ambientale per l’impianto. E non basta certo per garantirsi il dissequestro della struttura di depurazione, dopo la nuova indagine della Procura di Siracusa. Servono impegni concreti e rispettati, dopo che già nel 2019 il depuratore venne sequestrato con l’imposizione di prescrizioni ed un cronoprogramma per completare i lavori”, ricordano i due esponenti pentastellati siracusani.
“Disattenta la Regione è stata allora, arrogante sembra adesso. Di certo, non si cura dei problemi della provincia di Siracusa che, però, rappresenta con le sue industrie l’8% del pil regionale. La verità, ormai chiara a tutti, è che per il governo Musumeci Ias sembra essere solo sinonimo di poltrone e sottogoverno, nomine e guai. Come quando sono stati proposti nomi vicini al cosiddetto sistema Montante”, annotano ancora Ficara e Zito.
“L’autorizzazione ambientale è mossa tardiva, il tentativo di guadagnare tempo da parte di un governo che invece sin qui ha rubato ai siciliani tempo prezioso per la crescita e lo sviluppo. Cosa fare in queste situazioni? Quello che non si è fatto negli ultimi 4 anni e che si continua a non fare: stanziare somme urgenti per i lavori cdi adeguamento dell’impianto. Seppur in ritardo clamoroso, sarebbe un primo cenno di redenzione e responsabilità. Sappia Musumeci che se la zona industriale siracusana dovrà chiudere a causa del suo depuratore non adeguato, sua e solo sua sarà la responsabilità politica ed umana del disastro sociale inflitto ai lavoratori ed alla provincia di Siracusa”.
“Inizi a dare prova di umiltà – concludono Zito e Ficara – si presenti in aula in Ars e mostri di avere una qualche attenzione per i problemi veri ed urgenti della Sicilia. Oppure dica al solito che è colpa di Roma, ma tanto ormai tutti hanno capito questo giochino sterile e che non porta da nessuna parte. Dopo la figuraccia rimediata con il no alla dichiarazione di area di crisi industriale complessa, attendiamo altra figuraccia del suo governo. Ma fa rabbia che tutto avvenga a spese di Siracusa e della sua gente, senza che il governatore nostro dia una benchè minima prova di esistenza politica e amministrativa. Musumeci, c’è vita oltre Catania…”
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