“Una nuova discarica di rifiuti nel territorio di Lentini? Assurdo, questi territori hanno già pagato un duro prezzo e non si può aggiungere altra benzina alle fiamme dell’inferno. Adesso, con grande determinazione, bisogna alzare la voce e dire basta”. Così Giorgio Pasqua, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, che interviene in merito al progetto di un nuovo sito per il conferimento di rifiuti solidi urbani che potrebbe sorgere in contrada Scalpello a Lentini.
“Ci sono tanti di quei validi motivi per opporsi alla discarica – commenta Pasqua – che sembra quasi di dover puntualizzare l’ovvio: ci troviamo a circa 3 chilometri dai centri abitati di Lentini e Carlentini, che insieme contano una popolazione di 40 mila abitanti, nelle vicinanze di un’area archeologica, di un grande invaso in Zona di protezione speciale e di ben 4 discariche mai bonificate, tra le quali quella enorme di Grotte San Giorgio, che vede già 4.300.000 metri cubi di rifiuti già abbancati, con 255 comuni che hanno conferito i rifiuti in quel sito. Nella nuova ipotetica discarica si prevedono volumi enormi: 2.800.000 metri cubi, con una spalla alta 16 metri, ovvero un palazzo di cinque piani. Un nuovo ecomostro sulle spalle di una comunità che è già stata martoriata, in termini di aggressioni all’ambiente e danni alla salute e al territorio. Se ci fosse stato un Piano regionale dei rifiuti serio, sensato e concludente – prosegue i – avrebbe escluso a monte ogni possibilità di far nascere una nuova discarica in un territorio già saturo. Purtroppo sappiamo che il governo Musumeci ha sprecato 5 anni senza produrre né piani sensati né soluzioni al problema dei rifiuti. Di fronte a quest’ennesimo tentativo di massacrare il territorio, tutte le forze politiche dovrebbero essere compatte e dare supporto alla comunità dicendo tutte insieme ‘basta’, perché la lotta per l’ambiente e la salute non può avere alcun colore politico”,
Pasqua, critica infine “il parere positivo rilasciato dall’Azienda sanitaria provinciale, atto assolutamente irricevibile in mancanza di un’indagine epidemiologica sulla discarica”.
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