“Il Governo deve farsi promotore di un piano per la transizione sostenibile che aiuti il settore petrolifero ed in particolare il Petrolchimico di Siracusa”. Lo afferma il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, che ritiene fallimentare l’iniziativa del M5S di organizzare un incontro al Mise con la viceministra Alessandra Todde.
“Si è trattato solo di un incontro totalmente interlocutorio – afferma il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo – a cui non hanno partecipato tutte le parti interessate, anzi vi sono state delle esclusioni, a testimonianza del carattere propagandistico dell’iniziativa, servita solo ad avere qualche titolo sui giornali perché di sostanza non se ne è vista”.
“Nei mesi scorsi, ben prima – dice Cafeo – della decisione dell’UE di disporre l’embargo alle importazioni di petrolio russo, avevamo lanciato l’allarme e predisposto un metodo, quello del coinvolgimento di tutti gli attori di questa vicenda allo scopo di dare un’unica voce al territorio siracusano. Invece, queste fughe in avanti sono dannose perché un conto è sedersi e discutere con alle spalle l’intera zona industriale siracusana, un altro è rappresentarne solo una piccola porzione senza poi arrivare a nulla”.
Il deputato regionale di Prima l’Italia rilancia l’appello al Governo su un cambio di strategia industriale.
“La raffinazione ha un ruolo strategico nella nostra economia – continua Cafeo – per cui il Governo, nel convocare un tavolo su industria ed energia, con tutte le parti interessate, Lukoil compresa, deve guidare la trasformazione energetica del Petrolchimico, attraverso un pacchetto di aiuti, previsti peraltro nella legge denominata Patto di Raffinazione, per consentire alle aziende di utilizzare tecnologie per ridurre al massimo le emissioni di Co2”.
In merito agli effetti dell’embargo sul Petrolchimico, per il deputato regionale di Prima l’Italia, “lo strabismo dell’UE rischia di far saltare un pezzo importante dell’economia siciliana e italiana. Mentre in altri paesi vi sono state delle deroghe, da noi è passata la linea dell’intransigenza che avrà solo lo scopo di far saltare economia e lavoro”.
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