19 Settembre 2024

Manovra Finanziaria, l’ira della UIL FPL

“Ha ragione da vendere il nostro Segretario Generale UIL, Pierpaolo Bombardieri, nel dire che la manovra è una vergogna.”  Non le manda a dire Gesualda Altamore, Segretario Generale UIL FPL per la provincia di Siracusa.  “Noi diciamo quello che pensiamo senza timori reverenziali, soprattutto se si cerca di prendere in giro il Paese e quella fascia di cittadini asse portante del sistema Italia. Non c’è altro modo di definire una manovra che, invece di estendere i diritti, impoverisce drammaticamente, nel presente e nel futuro, lavoratrici, lavoratori e pensionati. Nell’ultimo anno aumenti, speculazioni e inflazione hanno falcidiato le già magre buste paga degli italiani, e la soluzione al lavoro che non c’è sarebbero i voucher e la liberalizzazione dei contratti a termine?!? No, grazie, abbiamo già dato. I lavoratori italiani hanno bisogno di lavoro stabile e di qualità, non di precarizzazione esasperata in cui, alla fine, vince solo chi i lavoratori li sfrutta. 

Non basta riempirsi la bocca di transizione ambientale, digitale ed energetica se la soluzione alla fine è quella degli incentivi a pioggia alle imprese . Portare avanti una riforma fiscale che, a parità di reddito, tassa più i salari e le pensioni dei profitti, dei grandi patrimoni e dei redditi alti ed altissimi e rifiutarsi di tassare gli extraprofitti ha, come risultato perverso, di incentivare l’evasione fiscale, per non parlare del Mezzogiorno clamorosamente dimenticato e dell’assenza di investimenti in salute e sicurezza in un Paese in cui nel solo 2023 sono morte sul lavoro circa 90 persone al mese!!!

Il 17 Novembre il Pubblico Impiego sciopera : “E come si potrebbe fare diversamente di fronte a un Governo che, tra le altre perle, si sottrae al confronto con le parti sociali? Niente risorse per rinnovare i contratti nel pubblico impiego, risorse tagliate alla scuola pubblica e alle politiche sociali, mentre continua l’opera di demolizione della sanità pubblica a tutto vantaggio dei grossi gruppi della sanità privata, e con l’unico risultato di non poter garantire servizi sanitari adeguati a chi non può permetterseli. 

Laddove interi reparti già soffrono una gestione alla Spogghia a Cristu e vesti a Maria, invece di pensare alle assunzioni, la brillante trovata sapete qual è? Aumentare le ore di lavoro per il tramite di straordinari e prestazioni a gettone. Al di là che pure una scarsa in matematica come me intuitivamente percepisce la assoluta antieconomicità dell’operazione, penso che abbiamo tutti una idea di che tipo di servizi possa erogare, suo malgrado, un medico o un operatore, ad es., del Pronto Soccorso, alle prese con turni che non esito a definire disumani. Anche qui, ovviamente con buona pace della sicurezza sul lavoro per operatori e utenti, ma soprattutto con una logica a perdere che la dice lunga sull’idea che i nostri governanti hanno del mondo della sanità italiana: con i soldi si può comperare tutto!

…a poterselo poi permettere di scioperare, non tanto per l’aspetto economico (noi lavoratori le proteste ce le paghiamo, non sono a gratis), quanto perché dovendo comunque garantire i cosiddetti servizi minimi essenziali, con le carenze in organico ormai strutturali ci viene pure impedita la protesta!

Riuscire, comunque,  a peggiorare la già pessima legge Fornero per il pubblico impiego pensiamo sia un capolavoro: si sono ristrette le misure di flessibilità in uscita ma, soprattutto, si sono tagliati pesantemente i futuri assegni dei pubblici dipendenti, di fatto condannando una intera classe di lavoratori alla povertà nella vecchiaia dopo una vita di lavoro. 

Eppure la ricetta perché il Pubblico Impiego tutto possa erogare ai cittadini i servizi a cui gli stessi hanno diritto sarebbe semplice: Rinnovare i Contratti di Lavoro adeguandoli alla inflazione reale; Sboccare i fondi del salario accessorio; Varare un piano straordinario delle assunzioni; Più sicurezza sul lavoro

La lotta per servizi della P.A. dignitosi e a misura di cittadino, specialmente più svantaggiato è appena cominciata!

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