Ci sono uomini che sono entrati nel cuore della gente, personaggi non del tutto e non sempre celebrati, ma che hanno contribuito a diffondere la cultura anche attraverso l’esempio di valori portati avanti nella propria esistenza. Parliamo di Michelangelo Blanco, studioso di storia siciliana, scomparso nel 2016, che a Siracusa ha lasciato un segno evidente della sua straordinaria umanità. La figlia Tiziana, nota fotografa e scrittrice, ci aiuta a comprendere il profondo e complesso percorso che ha caratterizzato la sua vita.
Tiziana, in che modo era conosciuto tuo padre? Sotto il profilo lavorativo, in qualità di dirigente dell’ufficio elettorale aretuseo. Fu uomo preciso, equilibrato e molto rispettato, un punto di riferimento per i politici del tempo, almeno fino alla pensione, nel 2003. Invece culturalmente era un rinomato studioso di storia siracusana e più in generale siciliana, di araldica in particolare.
Fu anche conoscitore di esoterismo, di parapsicologia… Quella fu una passione meno nota, che catturò l’interesse di mio padre fin da ragazzo. I temi che da sempre abitano nelle menti pensanti, da dove veniamo, dove stiamo andando, c’è vita oltre la morte, accompagnavano Michelangelo Blanco da giovane, e quei perché lo hanno spinto a documentarsi, a leggere le riviste di parapsicologia, scienza, esoterismo che uscivano nei primi anni Settanta, come Il Giornale dei Misteri, Gli Arcani. Da lì l’incontro nella redazione di un noto quotidiano siracusano con un paio di coetanei, poco più che ventenni, che divennero suoi compagni di un’avventura eccezionale. Dalla pratica di sedute spiritiche, che li portarono a vivere esperienze negative, giunsero al contatto con un’entità superiore, una sorta di spirito evoluto che comunicava con loro attraverso uno stato di trance e poi di dilatazione di coscienza di uno dei componenti del gruppo. Infine approdarono alla fondazione del Centro di studi esoterici Verità e Luce.
A questo proposito tuo padre stilò un famoso Rapporto. Si tratta del resoconto di dettami di conoscenza su temi di etica, religione, filosofia, scienza, rivelati fino agli anni Novanta, che venivano fuori durante quelle riunioni, successivamente aperte a studiosi, a medici in particolare. Di fatto mio padre teneva una considerevole corrispondenza con eminenti esponenti di parapsicologia, come Emilio Servadio e Massimo Inardi, conosciuto concorrente di Rischiatutto, che quasi quasi invidiavano quelle eccezionali esperienze.
Esperienze che a un certo punto tuo padre ha deciso di rivelare su internet... Sì, lo fece in parte perché capiva che c’erano delle profezie, delle “verità” che avrebbero potuto cambiare le sorti dell’uomo, ma che andavano divulgate con cautela, per non incorrere in fraintendimenti.
In che modo visse la tua famiglia questa sua straordinaria esperienza? Mia madre Lucrezia, mio fratello Lorenzo e io ne siamo sempre stati orgogliosi.
Che cosa rimane oggi di quelle conoscenze, di quegli studi? In questi giorni è uscito al cinema un docufilm sul piemontese Gustavo Rol, sensitivo illuminato, la cui convinzione, come del resto quella di mio padre, era che il mondo scientifico e il mondo mistico prima o poi si sarebbero incontrati.
Tiziana, in ultimo, come pensi di onorare la figura di tuo padre?Ho già iniziato a scrivere un romanzo che ripercorre la vita di Michelangelo e dà voce agli sconvolgenti e meravigliosi passaggi che lui visse con i suoi compagni, contestualizzandoli in un quadro culturale più ampio.
Daniela Frisone
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