Roma chiama Palermo, ma Palermo non risponde ancora. Il nuovo ospedale di Siracusa resta ancora tra le nebbie a causa di un documento che tarda ad essere inviato al Ministero.
Nell’aula consiliare di Palazzo Vermexio, dove si svolge il Consiglio aperto sulla zona industriale, va in scena il fuori programma sul nuovo ospedale da costruire alle porte della città.
Prima accenni velati durante qualche intervento, poi il batti e ribatti tra i due deputati del centro destra presenti in aula. Prima tocca a Riccardo Gennuso, parlamentare regionale di Forza Italia, additare Roma come prima responsabile dei ritardi. Subito dopo la precisazione di Luca Cannata, deputato nazionale di Fratelli d’Italia, che rilancia ai ritardi di Palermo la colpa dello stallo.
Al termine la carta sul tavolo la mette Carlo Gilistro, all’ARS per i Cinque stelle. Dallo scorso mese di ottobre Roma attende dai vertici della Sanità un solo documento: quello che riguarda il dato della previsione del numero di posti di terapia intensiva necessari.
Questo solo dato, questa sola indicazione per sbloccare – i più ottimisti dicono in 48 ore – lo sta bene del Ministero della Salute per il via al progetto esecutivo e quindi all’appalto.
Ma la partita non è ancora chiusa.
Aggiungi un commento