Gli agenti della sezione “Falchi” della Squadra Mobile in “abiti civili” ed a bordo di motociclo hanno notato a Ballarò, la presenza a bordo di monopattino di un cittadino nigeriano in passato sottoposto a controllo e sospettato di spacciare droga.
I poliziotti lo hanno seguito e lo hanno visto entrare in un palazzo per poi uscire poco dopo, gli hanno quindi intimato l’Alt, ma lui ha tentato di scappare. Prima di essere bloccato gli agenti lo hanno visto ingoiare qualcosa.
Addosso aveva le chiavi dello stabile da cui era appena uscito e con quelle chiavi gli agenti sono entrati nell’appartamento, sorprendendo un connazionale del fermato, all’opera all’interno di un vero e proprio laboratorio per la lavorazione ed il confezionamento di cocaina ed eroina.
Parte dello stupefacente era già confezionato e racchiuso in centinaia di ovuli dal peso diversificato. Sequestrato anche tutto l’occorrente per la lavorazione: sacchetti in cellophane, frullatori, coltelli, cucchiai, piatti e bilancini di precisione. In casa c’erano anche quasi sessantamila euro e 12 telefoni cellulari.
Intanto i poliziotti hanno verificato con degli esami diagnostici se il nigeriano fermato avesse ingerito ovuli di droga, come quelli ritrovati nell’appartamento. Ricoverato in ospedale, i medici hanno trovato oltre 70 ovuli di eroina.
In considerazione del cospicuo numero di ovuli espulsi, è poco probabile che lo straniero li avesse ingeriti per paura di essere scoperto. Più plausibile, secondo gli investigatori, che stesse eseguendo un “trasporto intracorporeo”, tecnica per altro già ampiamente sperimentata dalla criminalità straniera e modalità ad alto indice di rischio per chi ingerisce la droga.
Aggiungi un commento