Una lunga nota dell’ex assessore comunale Giusy Genovesi mette in guardia su ciò che sta avvenendo in via Giarre a Siracusa e nello specifico alla sua pineta, memoria ottocentesca e importantissimo lascito del piano urbanistico di Santa Panagia. Un progetto avveniristico quello realizzato nel 1958 dagli architetti Fiorentino e Aymonino, vincitore di un concorso nazionale e storicamente antesignano di un nuovo modo di progettare e realizzare alloggi popolari nell’Italia del dopoguerra.
“Quanto sta accadendo in questi giorni – dichiara l’architetto Genovesi – la distruzione con pala meccanica del viale alberato, cuore del quartiere ex INA di Santa Panagia, odierna via Giarre e via Grammichele, è la più ampia dimostrazione di una città incapace di leggere i segni perduranti e distintivi della propria storia urbana più recente, di una città sicuramente non matura a recepire il cambiamento tanto agognato e richiesto oggi alle pubbliche amministrazioni dall’Europa post pandemica. La nostra città non si dimostra all’altezza della sfida, al di là di progetti e finanziamenti richiesti o assegnati, la nostra città non è all’altezza di realizzare né tanto meno di gestire il suo patrimonio arboreo, neanche quando quel patrimonio, già prezioso di suo, appartiene alla storia dell’architettura italiana”.
“I lavori di manutenzione straordinaria – si chiede la Genovesi – hanno tenuto conto del contesto urbanistico ed architettonico e del ruolo che proprio il viale alberato di memoria ottocentesca riveste nel quartiere? Del ruolo che i grandi pini hanno nella memoria storica dei residenti e nel paesaggio urbano consolidato del quartiere? O piuttosto per l’immaturità cui facevo riferimento pocanzi questa città preferisce ancora alzare barricate tra pseudoambientalisti che vagheggiano questioni lontane dalla realtà dei fatti e fattivi iperrealisti che risolvono con un taglio netto i problemi dei cittadini? La complessità del mondo in cui viviamo non ci consente più queste divisioni nette e precise come un taglio ben assestato ad un albero vivo e in salute, non c’è più tempo di fronti opposti tra fautori del NO e fautori del SI, tra buoni e cattivi, è tempo di conciliazione, è tempo di “un disegno totale che non lasci margine al caso”, è tempo che la complessità, come il caso di via Giarre, si risolva con l’analisi ponderata delle opportunità offerte dalla scienza e dalla tecnica, Archimede sarebbe senz’altro d’accordo. All’amministrazione chiedo: fermate i lavori, riflettete e con scienza agite”.
“Già nel 2019 – prosegue l’ex assessore della giunta Italia – ci ponemmo, come amministrazione, il gravoso problema di affrontare i disagi e i gravi degradi lamentati da alcuni cittadini, residenti negli edifici più prossimi al viale di memoria ottocentesca, e già nel 2019, nell’allora ruolo di Assessora, proposi al Sindaco e al Consiglio Comunale la necessità di affidare un incarico di consulenza specialistica all’Università di Catania o ad un arborista esperto al fine di poter valutare su base scientifica il reale stato di salute degli alberi di via Giarre e come intervenire per scongiurarne l’abbattimento affinché si potesse pervenire ad una soluzione ottimale per i cittadini residenti, tutelarne le case e tutelarne il benessere psicofisico offerto dal viale alberato del loro quartiere, elemento senz’altro distintivo e caratterizzante del loro abitare in città. Alla proposta non fu dato seguito, il resto è storia di questi giorni”.
“Non siamo pronti – conclude Giusy genovesi – semplicemente non siamo maturi per poter prenderci la responsabilità di decidere scientemente, di chiedere una consulenza specialistica sugli alberi, come la si chiede per una questione legale o finanziaria! Gli alberi, come i botanici, non sono importanti, vengono dopo, sempre dopo, in fondo non sono così necessari, sono semplicemente alberi, sacrificabili per un fine più importante…peccato che la scienza dica tutt’altro e che il mondo vada da tutt’altra parte rispetto a noi”.
Aggiungi un commento