di Sebastiano Diamante
Nella girandola dei consensi elettorali, la politica che da e che toglie. E poi ancora ti restituisce. Soprattutto quando si parla di elezioni. Proprio per ironia della sorte (e dei numeri) la lista di Forza Italia a Siracusa otterrà il quarto seggio al Vermexio: sarà il primo dei non eletti, Salvatore La Runa, a presentarsi per la surroga. Ma La Runa non prenderà il posto del dimissionario Ferdinando Messina. L’ex capogruppo dei forzisti ha ottenuto, infatti, un posto nella massima assemblea cittadina poiché la legge assegna uno scranno al candidato sindaco sconfitto al ballottaggio o giunto secondo, con almeno il 20 per cento di voti. E Messina, uomo di Forza Italia, ha tolto il 32esimo seggio proprio al suo gruppo, che ha ottenuto in consiglio comunale 3 seggi (Leandro Marino, Luigi Gennuso e Giovanni Boscarino) anziché 4. Difatti, dopo le dimissioni, ad ottenere un seggio in più in consiglio comunale sarà il partito con il resto più alto che, in maniera del tutto casuale, è risultato proprio Forza Italia. «Ferdinando – hanno dichiarato Corrado Bonfanti, segretario provinciale di FI, e il deputato regionale Riccardo Gennuso – incarna il politico tra la gente e per la gente, di indubbia esperienza e di grande conoscenza del tessuto economico e sociale di Siracusa. Con le sue dimissioni perdiamo un rappresentante autorevole e competente in seno al Consiglio comunale». Ma quella di Messina la fuoriuscita di Messina non è stata dettata né da malumori e nemmeno dalla volontà di prendere le distanze dalla politica: una scelta maturata di Forza Italia per dare maggiore visibilità ad uno dei suoi uomini di spicco a livello provinciale. Si vocifera di un incarico a Pachino, in una giunta quasi monocolore (Forza Italia), da amministratore o consulente del sindaco, Giuseppe Gambuzza. Oppure un incarico ancora più prestigioso, a livello regionale.
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